Lo spirito del Lago

Lo specchio d’acqua del Trasimeno, con i suoi favolosi tramonti e la su ricchezza storico-artistica, rappresenta un posto incantato dove emozionarsi facendo esperienze uniche

04.12.18 , Ambiente , Collaboratore Riflesso

 

Lo spirito del Lago

Quante volte mi sono trovato in compagnia dei miei pensieri, a perdermi fra i bagliori del lago, rapito da un angolo, da uno squarcio di veduta, dalla vista o dal richiamo di una folaga, dal piroettare di un persico, capace di evoluzioni degne di una campionessa olimpica di nuoto sincronizzato.

E quella risacca, lieve, nei giorni di stanca; tutto, tutto sembrava lì apposta per me, ecco sembrava che il lago volesse parlarmi.

Perché io sono sempre più convinto che il lago abbia un’anima, uno spirito, pronto a parlarmi, a dialogare con me, con il mio umore, con la mia vita.

Quanta bellezza in questo lago!”

(tratto dal testo teatrale dell’autore/attore Gianluca Brundo)

 

Chissà quante volte Guido Pompilj (statista e uomo politico) si è trovato in questa situazione ammirando il lago dalla loggia della sua villa a Monte del Lago, dove viveva con la moglie Vittoria Aganoor (un borgo delizioso collocato sulle sponde del Trasimeno) preoccupato di come salvarlo da una bonifica aggressiva.

Questo bellissimo specchio d’acqua, il quarto in Italia per dimensione, ha rischiato all’inizio dello scorso secolo di scomparire per sempre dalle cartine geografiche e, se non fosse stato per Guido e altri imprenditori illuminati che sono riusciti a salvarlo, non ammireremmo più i favolosi ed unici tramonti che ci vengono regalati al calar del sole.

Passeggiando lungo le rive del lago è possibile vedere l’innalzarsi di falchi, aironi, uccelli acquatici (foto) e splendidi uccelli migratori; risalendo tra le dolci coline ed i borghi si scorgono le tracce dell’epica battaglia tra Annibale e i legionari romani, i resti lasciati dagli etruschi, dai longobardi, dai papi, da duchi e marchesi, palazzi, abbazie, chiese in cotto e santuari che celano le opere di importanti artisti come il Pinturicchio, Pomarancio, Gerardo Dottori. Ogni evento, ogni famiglia nobiliare, abitante, artista ha donato a questo territorio particolarità uniche che ne hanno disegnato il paesaggio e la sua storia rendendolo unico e irripetibile.

In questo splendore si consumò il grande legame d’amore, immenso e tragico, tra Guido e Vittoria la sua amata poetessa che, come lui, veniva ispirata dal lago e lo supportava nella sua battaglia per salvarlo. Il loro amore nato in tarda età, tra due personalità forti e che mal si confacevano ai dettami del tempo in cui vivevano, è stato passionale, intenso e, come ogni amore dovrebbe essere, portatore di energia che ha permesso ad entrambi di realizzare i loro sogni. Vittoria morì per una grave malattia e Guido, non potendo più pensare ad una vita sul lago senza la sua amata, si uccise subito dopo.

Ma questo lago per chi lo conosce, per chi ha il privilegio di frequentarlo per un week-end o per una breve vacanza, ha qualcosa in più, qualcosa di più profondo. Ha la capacità di capirti.

Il lago ha la capacità di capirti?

Sì, il lago ha la facoltà di spiegarti quello che spesso senti e non riesci a comprendere, a fare tuo; è una sorta di alchimia, una specie di superpotere che il lago ti sa infondere, ed è proprio in quell’istante che ne percepisci a pieno la bellezza, perché ti è entrato dentro”.

(tratto dal testo teatrale dell’autore/attore Gianluca Brundo)

 

Molte sono le esperienze e le storie che i territori del lago Trasimeno possono offrire ai visitatori che desiderano una vacanza che sappia regalare emozioni. Ed è per le emozioni che sa offrire che molti i turisti, che lo hanno scoperto, decidono di dimorarvi come ad esempio George Lucas ed Ed Sheeran. Se respiri la forza, l’energia, l’armonia, la bellezza di queste rive di questi territori, quando ti entreranno dentro, allora comprenderai che anche tu fai parte di tutta quella bellezza, che sei una parte di essa, che lo spirito del lago ti parlerà se lo sai ascoltare.

Stiamo appunto per lasciare il lago, che, veramente fino a ieri fu luminoso, e giocondo come di maggio [...] Tu avessi veduti i tramonti dei giorni scorsi! Veri manti d’ostro e di foco gettati sulle onde e infondo al cielo dietro ai monti neri, quel violento sfondo di fiamme. Ma ora si fa fagotto e si torna in città”.

(lettera del primo novembre 1903 a Marina Sprea Baroni Semitecolo di Vittoria Aganoor)

Iris Benoni

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