Laura Biagiotti, ambasciatrice del bello, del gusto e della raffinatezza

Laura Biagiotti, la mecenate della moda italiana, ci saluta il 27 maggio 2017, lasciando un’indelebile traccia di sé.

03.01.18 , Moda

 

Laura Biagiotti, ambasciatrice del bello, del gusto e della raffinatezza

Se volete ricordare Laura, cercatela nelle passioni e negli amori di un’intensa vita di creazione. Laura Biagiotti è nel Bianco. Il bianco, la somma dei sette colori dell’iride: il più luminoso, il più limpido, il più chiaro. Il bianco è netto, pulito, immacolato e puro. 

È bianca la carta, la neve, il latte. È bianco il candore, l’innocenza e la purezza.

Laura lo ha definito “il colore delle fate” e lo ha reso protagonista fin dalla prima luminosa sfilata. “È stata la celebre giornalista Diana Vreeland, vero guru della moda, a dirmi un giorno: perché non si veste sempre di bianco? Ne ho fatto la mia bandiera”. 

Laura Biagiotti è nel calore avvolgente del Cachemire, la pregiata fibra che la stilista ha più amato, che ha definito “la più vicina al cielo” perché nasce “nei pascoli smeraldini della Mongolia e del Tibet al di sopra dei 4000 metri”. 

La regina del cachemire, così è stata soprannominata dal New York Times, ha affidato alla preziosa lana il compito di proteggere e valorizzare l’universo femminile. Laura Biagiotti è in ogni angolo di Roma, la sua città.  Adorata, protetta, vissuta e celebrata. Lei viveva in un castello medioevale alle porte della capitale, amabilmente restaurato e reso dimora d’arte e di creazione, casa di famiglia e di affetti. “Roma”, il suo celebre profumo, un importante flacone scultoreo, un contributo alla città dove Laura è nata e ha deciso di vivere. Fermatevi a salutare Laura sulla Scala Cordonata del Campidoglio e alle Fontane di Piazza Farnese, restaurate grazie al suo generoso contributo.

Passeggiando tra le sale di un museo, fermatevi e pensate a Laura Biagiotti ammirando la sintesi geometrica, il vorticismo e il movimento di un quadro futurista. Stilista, collezionista ed appassionata d’arte: Laura è stata una delle prime designer a riscoprire una funzione importante, una volta interpretata dalle grandi famiglie rinascimentali: quella del mecenate. 

Con il marito Gianni Cigna, complice compagno di una vita dedicata all’arte, hanno riunito e tutelato più di trecento opere: fiore all’occhiello la collezione di cento opere di Giacomo Balla. Laura Biagiotti è nel Futurismo, nell’arte, nel tratto raffinato delle illustrazioni di René Gruau, fedele amico, disegnatore che ha cambiato il futuro della pubblicità di moda. “Gli chiesi di disegnarmi una donna leggera che va nel mondo e lui l’ha fatta con tre soli colori, con il suo segno orientale e mi ha portato fortuna”. Laura Biagiotti è nel “made in Italy”. 

Attiva protagonista nel fermento degli anni Settanta, insieme a illuminati compagni di avventura, giovani stilisti italiani come Armani, Versace, Krizia, ha contribuito a creare lo stile italiano: ammirato, desiderato e cercato in tutto il mondo. Laura ha portato l’Italia in Giappone e in Russia, ambasciatrice del bello, del gusto e della raffinatezza.  Laura Biagiotti, ora, è negli occhi di Lavinia, la figlia. Un legame di sangue, intesa, condivisione, rispetto e scambio. Tenace, forte e competente come la madre, ha affiancato Laura nella direzione del brand dal 2005. 

Lavinia è il futuro di Laura Biagiotti, ha dentro di sé il sapere, il ricordo e il colto Dna della Signora della Moda.

Lucia Trentini

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