Il legame sempre più indissolubile fra street art e fashion system

18.01.19 , Moda , Giulia Ratti

 

Il legame sempre più indissolubile fra street art e fashion system

Moda e arte sono da sempre considerate connesse e fautori l’una del successo dell’altra.

In un'epoca più recente sembra proprio che il fashion system si stia ispirando sempre di più ad un tipo molto preciso di arte, la street art.

La strada nel corso del tempo è diventata sempre di più fonte di inspirazione per creativi e brand, i trend hunter sembrano osservare molto gli stili sfoggiati nelle big streets e anche i graffiti a loro annesse.

Bansky, considerato uno dei maggiori esponenti della street art afferma che non esiste arma più potente di un muro per emanare un concetto o un’emozione, proponendo una forma d’arte che va fuori da un luogo determinato e prescelto.

Le grandi maison di moda attingono perfettamente a questo ideale, in quanto molteplici e varie sono state le collaborazioni presentate dai grandi nomi della moda.

Gucci vanta una collaborazione molto importante con l’ artista poliedrico Trevor “Trouble” conosciuto al grande pubblico con lo pseudonimo di Gucci Ghost, che da fake imitatori del brand, è riuscito ad arrivare ad una collaborazione reale con esso, trasformando oggetti comuni in qualche cosa di prezioso marchiato Gucci.

Questo progetto collaborativo prende il nome di GUCCI GHOST, accessori e capi sono stati realizzati proprio con i graffiti stessi dell’artista, ma non solo; anche una stanza presente nel Gucci Garden di Firenze ha proprio il nome di GUCCI GHOST ROOM, dove viene esposta la sua arte che consacra che un simbolo sia molto più potente di tante parole.

Gucci vanta molte collaborazioni con artisti di grande calibro come Coco Capitán, Angelica Hicks e Maurizio Cattelan, i loro lavori vengono esposti su dei murales, con i quali il brand sta conquistando tutto il mondo.

Sono diverse le maison che hanno accolto nella loro visione estetica l’immaginario dei graffiti, già nel 2014 Louis Vuitton realizzò per la collezione primavera estate abiti in tulle e chiffon impreziositi dalla presenza di scritte e graffiti, Chanel sempre nello stesso anno organizzò uno show con il fine di emanare il concetto che l’arte facesse parte del quotidiano.

Successivamente nel 2015 Jeremy Scott creò una collezione fortemente basata sull’arte metropolitana.

Successivamente Valentino nel 2016 scelse l’artista di strada Solo per rappresentare attraverso l’icona di Wonder Woman i valori impersonificabili di una donna potente nella società moderna, capace di tenere in equlibrio i vari aspetti della propria esistenza.

Dolce & Gabbana ha seguito il trend della street art non solo dal punto di vista del prodotto ma anche da quello della urban life.

I marciapiedi di Londra, Parigi, Milano e New York sono stati di recente le tele per un progetto di street art.

L’iconico patch in stile cartoon che ritrae gli stilisti con la loro interpretazione della famiglia è stato trasposto in graffiti eco sostenibili, i disegni sono realizzati con materiali naturali e senza l’utilizzo di additivi chimici, capaci di dissolversi nell’arco di due settimane.

Fendi, storico brand italiano invece ha dato vita ad un progetto chiamato “F is for GRAFFITI”, iniziativa volta anche a sottolineare il legame fra il brand e i millenials attraverso una performance ad alto contenuto artistico che ha avuto luogo sul rooftop di Palazzo della Civiltà Italiana a Roma.

Otto street artist provenienti da Roma hanno reinterpretato con il loro stile distintivo la mappa del mondo attraverso la parola “graFFiti”.

La performance notturna è stata realizzata con vernici spray fluorescenti e luci UV.

La street art ha subito diversi giudizi nel corso del proprio sviluppo, molto spesso considerata di meno spessore a differenza dei canoni dell’arte classica; oggi però sembra avere trovato il suo massimo esponente e sostenitore: la moda.

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