Dieta Zona: la strategia nutrizionale con la formula ‘40-30-30’

Lunedì, 15 Giugno 2015,
La dieta Zona è una strategia nutrizionale avanzata, un nuovo, moderno modo di mangiare, internazionalmente validata nei testi più accreditati della Medicina Interna. È uno stile di vita volto al raggiungimento del benessere psicofisico attraverso l’impiego del cibo e incardinato in una vera e propria biotecnologia alimentare, in grado di influenzare il nostro DNA. Non è una dieta nell’accezione comune del termine (conteggio di kcal, lista di alimenti, ecc.) né ha come fine primario il dimagrimento inteso solamente come perdita di peso. Possiamo definire la Zona come il pieno estrinsecarsi della medicina ippocratea: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.  Essa è tuttora l’unica strategia nutrizionale che lavora specificatamente sul concetto di infiammazione silente - come l’ha definita Barry Sears, suo ideatore –, causata dalla tempesta nutrizionale cui andiamo incontro ogni volta che non mangiamo secondo la formula ‘40-30-30’, ovvero: 40% dell’energia proveniente principalmente da carboidrati favorevoli (verdura e frutta), 30%  da proteine magre, principalmente pesce, carni e formaggi magri, senza demonizzazione delle uova e degli affettati magri o da proteine vegetali (soia, tofu, seitan, tempeh); 30%, infine, proveniente dai grassi migliori: olio extravergine d’oliva e frutta oleosa secca e fresca: mandorle, noci, pistacchi, pinoli, avocado, olive. La dieta Zona inizia nel 1970 ad opera del Dott. Barry Sears, biochimico del M.I.T. (Massatchussets Institute of Tecnology, U.S.A.), il cui  lungo e intenso studio  lo portò a puntare l’attenzione a metà degli anni ’80, sull’importanza di  specifici grassi introdotti  con l’alimentazione, specie nel contrasto delle patologie cardiovascolari. Tali grassi sono i responsabili della nostra evoluzione, del nostro status di Sapiens Sapiens: sono gli Omega 3 presenti nei pesci e nelle carni magre, indispensabili per la nostra vita, poiché quando non presenti in  concentrazione adeguata nel nostro organismo esso va incontro con facilità allo stato di infiammazione silente, condizione alla base di tutte le malattie cronico-degenerative (diabete, infarto, ictus, Alzheimer, depressione ecc.). Questo è l’obiettivo che si pone la Zona: contrastare l’infiammazione cellulare provocata dal cibo. La Zona approda in Italia verso la fine degli anni ’90 con il libro Come raggiungere la Zona, ed è subito polemica. Con la Zona crolla il mito dei carboidrati, dei regimi alimentari dissociati e delle diete costruite con le kcal (noi non siamo delle stufe!). Grazie ad essa  in nutrizione si sente parlare per la prima volta di controllo ormonale del nostro organismo attraverso il cibo, di carboidrati classificati secondo i criteri scientifici di Indice e carico glicemico, del sistema che regola il nostro appetito (risalente al paleolitico e pertanto non ancora adattatosi ai cambiamenti repentini della nostra alimentazione moderna). Insomma, una vera e propria rivoluzione.  Ecco perché la Piramide alimentare della Zona è  rovesciata  rispetto a quella cui eravamo  abituati, con la base formata da frutta e verdura, seguita da proteine magre, da grassi buoni ed in cima carboidrati ad elevato carico glicemico, cioè amidi, cereali e tutti i loro derivati; cibi che nella Zona, seppur integrali, non devono essere assunti frequentemente e opportunamente combinati con attività fisica. La Zona può essere adottata in qualunque territorio del mondo, preservando alimenti, cultura, tradizioni; basta applicare il 40-30-30 ad ogni pasto. Il completamento della Zona, oltre l’osservazione della piramide alimentare si ha con la salvaguardia degli omega 3 nell’organismo e con l’assunzione costante di polifenoli, sostanze di cui  sono particolarmente ricchi i frutti di bosco (mirtilli, maqui) e spezie come la curcuma, la cannella, il pepe, nonché il cacao amaro e il the verde. Essi svolgono nel nostro organismo l’azione di  trasporto dei radicali liberi e attivano il metabolismo. I risultati della Zona? Eccellenti. Con essa si raggiunge  uno standard di salute a cui è molto difficile rinunciare: non si avverte più il senso incipiente di fame, si ha costante lucidità durante la giornata, si riesce ad avere intervalli regolari tra i pasti, e, in ultimo, si riesce a  dimagrire in modo equilibrato (rapporto tra massa magra, massa grassa e acqua corporea). In ambito sportivo si gode di un’ottima efficienza psicofisica, con utilizzo costante (è questa la cosa straordinaria!) dei depositi di grasso. Nelle patologie cronico-degenerative - consolidati ormai i positivi esiti su scala internazionale - la Zona si pone come strumento scientificamente mirato per la prevenzione secondaria; infatti il primo risultato che si ottiene, dopo poco tempo dall’adozione di questo stile di vita, è la diminuzione vistosa della circonferenza addominale e con essa il positivo cambiamento dei parametri metabolici correlati. Maria Assunta Ciacci

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