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Brunello Cucinelli, il filosofo che coniuga l’eccellenza del Cashmere all’amore per il territorio umbro

Lunedì, 10 Dicembre 2012,
 
La filosofia messa al servizio dell'imprenditoria, l'etica che pervade la visione del profitto e la semplicità che lo spinge ad amare le propria terra di provenienza. Questo è il cocktail di elementi che ha reso grande un personaggio: Brunello Cucinelli. Il quale è riuscito a creare un brand di lusso assoluto, mantenendo salde le radice con il suo Borgo, Solomeo, e con la cultura densa di spiritualità e di quei valori profondi che contraddistinguono l'Umbria. Dott. Cucinelli, secondo il filosofo Karl Popper, l'imprenditore è come lo scienziato: procede per problemi e confutazioni. Di fronte ad una scelta di mercato, per risolvere problemi si emettono ipotesi; una volta controllate nella loro fattibilità, le migliori si accettano ed entrano nell'imprenditoria. Reputo che lei, come imprenditore, abbia seguito proprio questo metodo. E così? "Ho sempre avuto un sogno, lavorare per un importante obiettivo. Sentivo che fare profitto da solo non bastava, ma che occorreva ricercare un fine più alto e collettivo. Ho seguito l'insegnamento di mio padre che sempre da ragazzo mi ricordava di "essere una persona per bene" o se vogliamo dirlo alla maniera di Kant ho sempre cercato di seguire 'il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me'. Nelle scelte aziendali ho sempre perseguito l'obiettivo di ridare dignità morale ed economica all'uomo." Fare impresa è una vocazione esigente e non si eccelle soltanto per essere del ramo, o per essere entrati in borsa. Il saldo finale di bilancio di una vocazione si misura per metà in base alle gratificazioni che derivano dalla sensazione che il sistema di cui si fa parte sia altamente benefico per la società, eticamente sano e saturo di prospettive, e per l'altra metà dal piacere personale di trovare scopi e significato in ciò che si fa. Condivide questo pensiero? "Sono convinto che il fare impresa debba essere motivato da un motivo più alto, riferito all'uomo e non solo al mero profitto. Sono anche convinto che questo sia realizzabile se ci si sente "custodi" dell'impresa e non proprietari; questo perché se ci si sente custodi tutto assume un valore più profondo e assoluto, non legato a limiti di tempo e con la possibilità di fare progetti non solo a medio, ma anche a lungo termine. Se si riesce a fare questo, l'azienda può vivere in una prospettiva a cinque mesi, cinque anni, ma anche a cinque secoli, e riteniamo che sia questa la vera vocazione che ciascuno che fa impresa dovrebbe avere." Prima del suo recente viaggio in Cina, lei ha sottolineato che a volte "crescere poco" può essere più proficuo del "crescere molto". Anche se in questo momento ciò sembra essere controcorrente, lei ha argomentato che la crescita, non essendo un valore assoluto, ha bisogno di un aggettivo che la qualifichi. E lei ha scelto l'aggettivo "sana" per la sua azienda. Vuole spiegare allora il significato di "crescita sana"? "Quando parliamo di crescita sana parliamo di una crescita "garbata" fatta di numeri ma soprattutto di fondamenta strutturali nell'azienda che supportino i numeri. Solo così infatti potremmo reggere il confronto con il boom di crescita di Paesi emergenti e soprattutto potremmo continuare a garantire prodotti di altissima qualità, altissima artigianalità e, speriamo, anche di altissima creatività." Il suo amore per questa Regione lo ha spinto a promuovere il territorio umbro, accostandolo sempre alla vendita dei suoi prodotti. Da dove deriva questa inclinazione di abbinare al capo di abbigliamento, una filosofia di vita, una spiritualità e quindi un recupero di quei valori benedettini che contraddistinguono l'Umbria? "Ritengo che dovremmo essere pieni di debiti di gratitudine nei confronti della nostra amata Umbria, una terra che ci ha cresciuto e continua a farci crescere all'interno di una cultura fortemente meditativa e spirituale. La nostra tempra e il nostro carattere coriaceo è altresì incline all'arte e alla creatività e questo ci distingue profondamente, rendendoci in qualche modo unici. Tutto ciò si riflette nelle nostre creazioni che soprattutto nei colori richiamano la natura della nostra terra, ma anche i dipinti sacri delle nostre chiese, dei nostri monasteri. E' quello che ci sta intorno che continuamente ci deve ispirare. Il fatto stesso di vivere e lavorare in un borgo Trecentesco rappresenta l'identità stessa della nostra azienda." Dopo la grande affermazione dei prodotti di cashmere, l'amore per l'arte (ne sono diretta testimonianza il suo impegno per il restauro dell'arco Etrusco e del Torrione di Corciano), il teatro e la quotazione in borsa, quali sono i progetti che ha in gestazione? "Vorremmo continuare a fare bene quello che facciamo; continuare a realizzare prodotti con un alto contenuto di qualità, artigianalità e creatività. Vorremmo continuare a fare bene il nostro lavoro."

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