La pace, secondo noi

Mercoledì, 23 Marzo 2016,
La pace: argomento spesso mal-trattato… Noi, da studenti, ci siamo interrogati, abbiamo cercato prima fuori, poi dentro e ci siamo posti come obiettivo quello di raccontarla, la pace, con parole nostre, perché siamo convinti che ognuno di noi possa fare qualcosa per contribuire alla sua definizione. La definizione più comune di pace è: assenza di guerra. Per capirne più a fondo il significato analizziamone l’origine. Pace deriva dalla parola latina pax, a sua volta derivante dalla desinenza indoeuropea pak; con il termine pangere s’intende fissare, pattuire, accordarsi in modo molto ravvicinato. Pactum significa invece accordo, patto e con patio s’identifica il luogo dove si accetta. In greco pace è “eirene”, in ebraico "shalom", in arabo “salam”; tutti questi termini indicano completezza, prosperità, "l'essere compiuti”. In sanscrito pace è“shanti”, il termine indica uno stato di assoluta pace interiore e di serena imperturbabilità, caratterizzato dall'assenza delle frenetiche onde-pensiero (vritti) generate dalla mente. Possiamo ora giungere a un'idea più nitida di pace: essa è accoglienza (pak, pangere), accordo (pactum), obiettivo (eirene, shalom, salam), è un qualcosa di molto positivo che riempie spiritualmente (shanti). La pace diventa quindi molto più concreta e vicina, diviene un impegno quotidiano. Una nuova definizione potrebbe essere quella di pace come raggiungimento consapevole di un equilibrio armonico tra mente, cuore e spirito. (L. Castellaneta) Pace: In senso stretto, la condizione contraria allo stato di guerra, con riferimento a nazioni, che, regolando i propri rapporti reciproci secondo comuni accordi senza atti di forza, possono attendere al normale sviluppo della loro vita economica, sociale, culturale. (Treccani). Una condizione quindi realizzabile attraverso il controllo delle persone sulle azioni di chi politicamente decide. Espressione di pace è anche la libertà di esprimere opinioni, di percorrere luoghi senza limitazioni o timori e di effettuare liberamente le proprie scelte. (L.Widger)  Pace può essere intesa anche come una condizione interiore, di armonia con se stessi; il raggiungimento di un sereno equilibrio che permette di condurre un’esistenza consapevole e rispettosa della diversità. Dipendiamo l’uno dall’altro in molteplici modi, tanto che non possiamo più vivere in comunità isolate. Dobbiamo imparare a sostenerci nelle difficoltà e a condividere la buona fortuna di cui godiamo. La violenza esterna è solo un riflesso della violenza che esiste all'interno dell'essere umano. Tutto è interconnesso nell’Universo: la scienza sta arrivando alla conclusione che non esistono i confini fisici che ci separano, siamo tutti insieme, siamo tutti uno. Ciascuno può cambiare il mondo partendo da un cambiamento interiore. La pace esiste in ognuno di noi, come l’amore. La pace è una decisione che ciascuno di noi può prendere, partendo dall’amore che ha dentro di sé. (R. Abdanur) Ho chiesto a un amico che cos’è secondo lui la pace e mi ha dato una risposta che mi ha fatto pensare: “La pace è poter viaggiare in tutto il mondo senza avere paura.” Inizialmente mi è sembrata una frase semplice. Ma poi ho cominciato a capire la profondità di questa affermazione. Quante volte non abbiamo fatto un viaggio per paura di quello che avremmo trovato una volta scesi dall’aereo? E non intendo solo la paura del conflitto, ma anche la paura del diverso, di quello che non conosciamo. Definendo la pace come condizione mentale a cui ognuno può accedere, riusciamo a capire come la paura sia il solo nemico. E che dove governa la paura, non può esserci pace. Cosa possiamo fare allora? Non avere paura. Certo, è difficile, ma possiamo provare a cercare possibilità nel diverso, ad apprezzare la conoscenza del nuovo, a superare la paura e lasciare all’idea di pace la possibilità di instaurarsi nella nostra mente. (C. Valaguzza) Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi. (Indro Montanelli)  Penso che il concetto di pace sia molto vicino a quello di tolleranza. Quanto è difficile anche solo provare a non farsi contagiare dalla diffidenza quando siamo in una situazione a noi estranea o incontriamo una persona distante per etnia o cultura? Le diversità creano paura, quando invece dovrebbero essere occasioni di crescita. Destabilizzano la nostra routine, quella che con azioni scandite e spesso uguali tra loro, crediamo ci dia “pace”.  Lo sconosciuto scuote gli ingranaggi delle nostre certezze e ci costringe a decidere se affrontare l’ostacolo o aggirarlo ..magari forti di pregiudizi che fondano sulla non esperienza. Nella mia opinione, è l’ignoranza il nemico da abbattere: se ogni individuo facesse lo sforzo di conoscere il nuovo, ci troveremmo tutti inevitabilmente un po’ più vicini. La pace assoluta forse è utopia, ma cercare di condividere e espandere la propria comprensione può essere un ottimo inizio. (C. Battisti) Ci sono momenti in cui non vorremmo far altro che sparire e materializzarci in un altro luogo, … dove magari stiamo bene e non siamo oppressi. Ma così sarebbe troppo facile, se tutti sfuggissimo ai problemi della vita e li evitassimo, nessuno crescerebbe, ma proprio come Bilbo nel Signore degli Anelli, ci infileremmo “l’anello” e spariremmo per sfuggire al mondo. La pace vera sta nell’adattarsi alle situazioni e nel trovare in esse i lati positivi e utilizzarli al meglio. La fuga porta sempre con sé l’ansia, il terrore dell’altro, la paura del diverso. Mentre rimanere porta alla conoscenza e la conoscenza ci dà la possibilità di non giudicare comportamenti che sono solo frutto della diversità, quella diversità che ci rende così unici e che, se compresa, arricchisce la nostra anima e allarga vedute a volte troppo strette per un mondo in continua espansione.  (M. Montecchi Iaboni) Nothing can bring you peace but yourself. (Ralph Waldo Emerson) La pace è un sentimento che nasce all’interno di noi e solo una volta che questo seme è germogliato possiamo vivere in una condizione di pace. Sembra una cosa semplice, ma in realtà è una tra le più complesse, perché, come sappiamo, per crescere una pianta, ha bisogno di calma, pazienza, tolleranza e luce, e il fiore della pace per offrirci il suo profumo ha bisogno di quell’equilibrio che solo una vita piena di luce può dare. Allora forse è semplicemente coltivando quella piccola luce che c’è in ogni persona, che possiamo ottenere la pace. Ognuno intende la pace a modo suo: c’è chi vuol essere in pace solo con se stesso, chi con gli altri e chi con l’intera umanità. Ma forse non c’è poi tutta questa differenza. (M. L. Piccarreta) Gli studenti IED

LIFESTYLE ALTRI ARTICOLI

PRECEDENTI

PRECEDENTI

IN EVIDENZA

IN EVIDENZA

NUOVI

NUOVI