• Sotto l'occhio del Grande Fratello

    Martedì, 06 Marzo 2012,
     
    Telecamere a circuito chiuso come deterrente e prevenzione del crimine e difesa della sicurezza: Perugia nella direzione di Londra? 'One nation under CCTV' (closed circuit television): una nazione sorvegliata dalle telecamere: l'Inghilterra. A dir poco ironico come Banksi, street artist dall'identità ancora sconosciuta, sia riuscito a dipingere una delle sue opere più famose proprio a fianco ad una telecamera di sorveglianza. Eppure è proprio vero, l'Inghilterra è sotto l'occhio delle telecamere. Un milione e 850 mila per l'esattezza, di cui ben 11 mila installate nella metropolitana di Londra, stando ad uno studio condotto dalla Association of Chief Police Officers, la quale tra l'altro conferma che il cittadino inglese medio viene 'catturato' non meno di 70 volte al giorno. La vita come un reality show che inizia ogni mattina non appena si attraversa l'uscio di casa e finisce - si spera almeno - quando vi si rientra. Il tragitto di ciascuno di noi viene costantemente monitorato, così come le nostre abitudini, dalle persone che frequentiamo a quello che beviamo al bar, fino a cosa ci piace comprare al supermercato. I mezzi pubblici sono tutti dotati di CCTV, alcuni taxi le stanno adottando così come molti esercizi commerciali, inclusi i bar, dove è il cliente stesso ad essere protetto nell'eventualità sempre più frequente di cocktail 'drogati'. Telecamere come deterrente, prevenzione crimine e prova d'accusa, anche per arresti di massa. Storia recente sono le rivolte dell'estate 2011 dove, con la polizia assente o incapace di effettuare arresti in flagranza, molti dei responsabili sono finiti in manette a distanza di giorni o anche mesi proprio grazie al ramificato sistema di CCTV installate in città. Le stesse CCTV che, nell'ultimo decennio, hanno contribuito in maniera determinante a risolvere il problema della violenza negli stadi per cui l'Inghilterra era diventata, suo malgrado, tristemente famosa. E Perugia? Molto rumore è stato fatto in merito alla recente installazione di nuove telecamere per monitorare le auto che lasciano il centro storico, apparentemente solo a fini statistici e non sanzionatori. Sarà vero? Può darsi, ma l'impressione generale è che le 'nostre' telecamere anziché rassicurare, spaventino, o quantomeno sollevino dubbi, e dove veramente dovrebbero esserci, non ci sono. In effetti non bisogna allontanarsi nemmeno troppo da Corso Vannucci per scoprire un palcoscenico di attività illegali che da anni vanno avanti indisturbate senza che vi sia alcun sistema 'passivo' di controllo e prevenzione. Luoghi iconici della nostra città, bellissimi, di cui però nessuno sembra voler sapere o vedere, nemmeno attraverso l'occhio...di una telecamera.

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