• Sandro Fratini, il Direttore Generale dell’Asl2 ottimista e attento ad ampliare i servizi sanitari già esistenti

    Mi riceve nel suo studio a Foligno, pieno di carte, libri e periodici. Quadri ben intonati alla vastità della Asl che dirige: da Norcia a Orvieto. Elegante e misurato nei modi, il dott. Fratini, un vero gentleman della sanità umbra. La mia domanda d’apertura è relativa al recente piano regionale che prevede la cancellazione di due Asl, e delle due rimanenti (quella di Foligno, Spoleto e Terni) egli è il Direttore Generale. “Il tutto, inseribile nella spending review, rappresenta un’operazione di modifiche territoriali che superano i confini provinciali. Si tratta di ottimizzare i livelli organizzativi con l’obiettivo di mantenere alto il livello assistenziale e dare garanzia di conservare se non ampliare i servizi esistenti”. É  un progetto complesso e articolato ma Fratini è convinto della sua fattibilità poiché l’integrazione  procede a passi spediti che superano le inevitabili difficoltà iniziali. “C’è voglia di fare bene da parte dei sanitari che esprimono capacità di dare contributi operativi rispettando esigenze economiche e assistenziali”. Quando gli faccio presente che la Asl del perugino sta smantellando strutture complesse e rimuovendo primari, è logico trasferirgli la domanda sul destino di qualche direttore della sua Asl. Anche perché l’ eventuale  rimozione o trasferimento porrebbe un grande dilemma: o la loro nomina è avvenuta per motivi non assistenziali o diversamente crea un vuoto di servizi. La risposta è immediata e sicura: “La presenza del primario è fondamentale: se l’integrazione comporta un problema organizzativo che prevede una nuova organizzazione delle strutture complesse è impensabile che queste rimangano senza primario”. Di fronte agli eventuali disagi assistenziali creati dall’estensione della Asl, il direttore smonta subito il sillogismo. “Il disagio esiste se c’è scarsa integrazione o sono carenti i servizi. Noi stiamo lavorando per rimuovere questi paletti. Vuole un esempio? Il  nuovo servizio di chirurgia della mammella coagula un’ èquipe di specialisti che si aprono a collaborare nella stessa sede, verso la quale si spostano usufruendo di tecniche più moderne centralizzate. Il tutto a vantaggio dei pazienti” Ciò significa che si preferisce spostare i medici piuttosto che i malati. Considerando che l’ospedale di Foligno può essere definito come la struttura hub del territorio, ci si chiede quale sia il rapporto con gli altri nosocomi in termini di scambi culturali e operativi volti ad omogeneizzare l’assistenza su tutto il territorio della Asl. Anche in questo ambito il dott. Fratini è preciso.”Quanti più servizi si mettono insieme, tante più competenze interagiscono, tante più intelligenze si coagulano verso strutture che offrono maggiori garanzie per i pazienti. E non è detto che Foligno debba essere sempre la struttura di riferimento. Tutti gli ospedali hanno la loro dignità. L’essenziale è creare e cercare il proprio spazio che non sia ripetitivo ma supplementare di altri presidi”. Anche sulla liste di attesa, problema di tutta la sanità  umbra, il Direttore sta lavorando per renderle più omogeneamente più brevi attenuando l’insoddisfazione dei cittadini. E’ chiaro che alla maggiore richiesta di prestazioni debba far seguito una maggiore offerta, la quale a sua volta alimenta una crescente domanda in un incontrollabile circuito chiuso. Al quale contribuiscono  richieste inappropriate  sostenute dalla cosiddetta “Medicina difensiva”. La negatività dei test nel 90% delle richieste è l’incredibile conseguenza. E alla domanda finale: “Da 1 a 10 che punteggio darebbe alla ASL2 in tema di qualità assistenziale e di percezione dei servizi?”, la risposta è rassicurante..“I buoni risultati e la positività della qualità percepita  autorizzano un punteggio da 7 a 8”. Che non è male in un momento in cui molti mettono in discussione la validità del Servizio sanitario nazionale.
    Mario Timio

    Direttore Responsabile
    Arte, Lifestyle, Eventi.