Villa Fabri a Trevi, palazzo a vocazione ambientale

Domenica, 08 Dicembre 2013,
 
Villa Fabri a Trevi è immersa in un elegante giardino a terrazze, affacciato sulla verde campagna umbra pennellata di olivi. Un contesto ad alta valenza fisico-naturalistica-morfologica che contribuisce fortemente all’identità e all’immagine della nostra regione. Si sa con certezza che la proprietà della villa fosse ricca di fontane, orti, frutteti, vigneti ed oliveti. Oggi invece sono i tigli, i cipressi, i larici e i lecci a dominare il giardino. Fu Gerolamo Fabri a ordinarne la costruzione alla fine del Cinquecento “per sollievo della sua vecchiaia, a gioia dei posteri e del paese”. Nel 1633 fu venduta ai Venturini e quindi agli Onofri e Roncalli di Foligno, ai Carrara- Rodiani di Terni, ai conti Della Porta di Roma. Acquistata nel 1891 dal vescovo Mons. Hais per il Collegio Boemo passò poi negli anni Trenta al Collegio Etiopico. Nel 2000, con l’acquisto da parte del Comune di Trevi ed in seguito alla recente affiliazione alla Rete Europea dei Giardini (European Gardens Heritage Network – Eghn), la villa è divenuta sede della Rete regionale Ville, Parchi e Giardini e dell’Osservatorio per la Biodiversità e il paesaggio rurale. La villa sorge su un terreno in declivio, si sviluppa su tre piani ed è costituita da un corpo principale e dall’ala aggiunta dai boemi. Le facciate sono finemente decorate da graffiti che rappresentano figure di angeli e santi boemi e, sul lato nord con al centro tre archi a tutto sesto, sono rappresentate alcune città della Boemia. Tali decorazioni risalgono al periodo tra il 1912 ed il 1914 e sono opera del Cila e dell’abate benedettino Mayor, monaco del monastero di Praga. A sud-est si staglia la luminosa e suggestiva facciata incorniciata da una doppia scalinata simmetrica con le grotte del ninfeo. Ricco è l’interno della villa che custodisce sale dipinte da figure allegoriche, araldiche e numerose scene; al seminterrato la cappella, importante per essere un rarissimo esempio italiano della scuola del Beuron, movimento artistico svedese sviluppatosi nella metà del XIX secolo ed ispirato a modelli pittorici egizi, greci, romani e bizantini. Dal 2010 è stata istituita la Fondazione Villa Fabri, i cui scopi sono di tutelare e valorizzare la natura e l'ambiente; monitorare la diversità culturale, vegetale ed animale per promuovere le componenti paesaggistiche, ambientali ed enogastronomiche regionali; sviluppare le attività previste nell'ambito dell'osservatorio regionale della biodiversità con corsi ad alta specializzazione e costituire supporto per progettazione e consulenza agli enti relativamente a programmi di trasformazione urbanistico-territoriale ed uso delle risorse. Da sempre nella natura e per la natura.