Tullio Solenghi chiude la stagione teatrale di Todi

Giovedì, 06 Aprile 2017,
Non si poteva scegliere uno spettacolo migliore per chiudere in bellezza la Stagione di Prosa del Teatro Comunale di Todi, stagione che tra l'altro ha riscosso grandi consensi. Quasi sempre gli spettacoli hanno registrato il tutto esaurito. Sabato 8 aprile alle 21, il popolare e amato artista Tullio Solenghi porterà in scena Decameron un racconto italiano in tempo di peste. Interpreterà sei tra le più note novelle di Boccaccio: Chichibio e La Gru, Peronella, Federigo Degli Alberighi, Masetto Di Lamporecchio, Madonna Filippa, Alibech. “Mi interessa la peste da cui fuggono i dieci giovani fiorentini per capire da cosa fuggiamo noi oggi, da cosa ci salva, oggi, la parola” confessa Sergio Maifredi che ha curato il progetto e la regia. Si affida così alle parole e alla collaborazione dello scrittore Gian Luca Favetto: “Sono tante le pesti contemporanee, tutte alimentate dal sentimento della paura. L’idea è di sfuggirla, di arginarla, questa paura, figlia della confusione e dei rapidi cambiamenti che stiamo vivendo. Non si tratta tanto di ripararsi dal mondo fuggendolo, ritirandosi in villa, scambiando storie come antibiotici e vitamine, al riparo del fluire della vita. Si tratta di adoperare le parole e le storie, che con le parole si animano, per costruirla, la vita; per leggere il mondo, trovargli un senso, dargli forma, cercare di comprenderlo. E di condividerlo. Raccontare è condividere e riconoscere insieme. La parola non serve soltanto a salvarsi e a fare passare il tempo, serve a regalarlo. E noi partiamo dalle parole e dalle storie di Boccaccio e chiediamo un passaggio a Pasolini, di cui a novembre ricorrono i quarant’anni della morte. Il materiale di lavoro è costituito dalle novelle di Boccaccio, dalle immagini di Pasolini e dalle temperie del tempo presente”. E' sempre lo scrittore Gian Luca Ravetto che conclude: “Il lavoro non è di attualizzare Boccaccio, ma di conservarne e curarne il suo essere contemporaneo. Quindi: non trasferirlo nel nostro tempo, ma mantenerlo contemporaneo a noi. L’essere contemporaneo ha bisogno della giusta distanza. La giusta distanza per guardare le cose è quella che mettiamo in campo per disegnare la mappa delle storie italiane.” Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E' possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.