Vivian Maier. Nelle sue mani

Domenica, 05 Febbraio 2017,
Arte,
In mostra presso l’Arengario di Monza, con oltre 100 immagini dell’artista newyorkese: singolare e affascinante figura di artista, recentemente ritrovata e definita una delle massime esponenti della street photography. La mostra, curata da Anne Morine è stata promossa dal Comune di Monza, in collaborazione con la John Maloof Collection e la Howard Greenberg Gallery di New York.  Chi era Vivian Maier? Nata a New York la fotografa trascorre la maggior parte della sua giovinezza in Francia, dove comincia a scattare utilizzando una Kodak Brownie. Nel 1951 torna a vivere negli Stati Uniti e inizia a lavorare come tata per diverse famiglie. Professione che manterrà per tutta la vita e che condizionerà alcune scelte della sua produzione fotografica. Fotografa per vocazione, Vivian non esce mai di casa senza la macchina fotografica e scatta compulsivamente con la sua Rolleiflex, accumulando così una quantità di rullini talmente numerosa da non riuscire a svilupparli tutti. Non farà mai vedere a nessuno i suoi scatti, come se volesse conservarle gelosamente per se stessa.  Le immagini profonde e mai ordinarie della Maier raccontano, in modo quasi pedissequo, uno spaccato originale di vita americana della seconda metà del Ventesimo Secolo. Immagini, in maggior parte inedite in Italia, che denotano uno spirito eccentrico oltre a una particolare attenzione per i dettagli.  Pur lavorando nei quartieri borghesi, gli scatti di questa eccezionale artista ritraggono spesso ciò o “chi” che è lasciato da parte. Per questo scatta per le strade di New York e Chicago, scattando indistintamente gli abitanti e gli animali, costantemente sedotta come era da chi lotta per rimanere a galla nella società. Tra gli oggetti che muovono la sua curiosità anche quelli abbandonati, graffiti e giornali. Nessuna eccezione è fatta per le cose trovate nei bidoni della spazzatura o buttate sul marciapiede.  Nella splendida cornice dell’Arengario non mancano i celebri autoritratti dell’artista in cui il suo sguardo severo riflette negli specchi, nelle vetrine e la sua lunga ombra invade l’obiettivo quasi volesse finalmente presentarsi al pubblico che non ha mai voluto o potuto incontrare. La mostra “Nelle sue mani” è una ricca esposizione divisa per sezioni tematiche e arricchita dalla proiezione di alcuni dei filmini Super 8 mm girati della stessa Maier, oltre che da un documentario inedito che illustra la vita della street photographer americana.