Cattedrale di Trani, sospesa tra terra e mare

Mercoledì, 13 Luglio 2016,
 
Affacciata sulle rive del mare a Trani, nella splendida Piazza del Duomo, si erge quasi sospesa sull’acqua, la Basilica Cattedrale di San Nicola Pellegrino, dedicata ad un giovane, che fu canonizzato per i molti miracoli che gli furono attribuiti. Domina come un’elegante regina. Imponente e raffinata, isolata dai circostanti edifici che si affacciano sulla piazza, è senza dubbio un chiaro punto di riferimento sia per chi la raggiunga dal mare, che per chi la osservi dalla città. Venne realizzata utilizzando un tufo calcareo, estratto dalle cave della città, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco, ma allo stesso tempo caldo ed avvolgente. Come una sentinella attenta, sorveglia e protegge la città; si eleva su una lingua di terra stagliata sull’azzurro del mare e del cielo e rappresenta l’emblema dell’architettura romanica pugliese, nonché una delle più belle cattedrali della regione. Sorta sulla sagoma di una chiesa preesistente, venne realizzata tra 1099 ed il 1143, mentre il campanilefu completato nel 1365. La Cattedrale deriva dalla sovrapposizione di più chiese realizzate nel tempo: la Chiesa Superiore venne realizzata al di sopra della Chiesa di Santa Maria, che ancora oggi costituisce la cripta longitudinale, dalla quale si accede, all’ipogeo di San Leucio, scavato sotto il livello del mare e alla cripta trasversale di San Nicola Pellegrino. Di grande impatto è il corpo rivolto verso il porto, un imponente volume che costituisce il transetto, di altezza superiore alla facciata e caratterizzato dalla presenza di tre absidi con un forte verticalismo. Elemento inusuale e ardito, l’arco a sesto acuto situato nel passaggio sotto al campanile, che diventa parte integrante della viabilità della piazza e che dona leggerezza alla struttura, creando un effetto architettonico insolito. La base della torre campanaria, alta ben 59 metri e divisa in cinque piani aperti da finestre progressivamente più ampie e numerose andando verso la sommità, viene così dematerializzata ed alleggerita. Tramite una doppia rampa di scale posta in adiacenza alla facciata principale si accede al portale bronzeo, che attraverso rilievi molto raffinati, svela un’influenza araba. Si accede all’interno attraverso un’apertura posta lungo la fiancata sud. Lo spazio, arioso e molto luminoso, anche grazie alla luce che riflette sulla pietra quasi bianca, è diviso in tre navate da colonne binate, che sorreggono i rispettivi matronei. Molto suggestivo è il contrasto tra il colore chiaro della pietra e il legno delle capriate a vista sopra la navata centrale ed il transetto. Le superfici, prevalentemente lisce, quasi prive di decorazioni, trasmettono una forte spiritualità ed un’essenzialità quasi disarmante: come una donna forte ed elegante, che non ha bisogno di accessori sfarzosi o vestiti sgargianti per esprimere la sua vera essenza, così Lei, si mostra in tutta la sua essenzialità, senza ostentare altro se non le sue forme rigorose ed imponenti. Veronica Sonoro