“Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”

26.01.23 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

“Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni”

Il Sindaco Luigi Brugnaro e Mariacristina Gribaudi, Presidente della Fondazione Musei Civici Veneziani, annunciano quello che si prefigura come il più atteso evento espositivo veneziano della stagione primaverile: la grande mostra “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni” che, dal 18 marzo al 18 giugno, si potrà ammirare nell’Appartamento del Doge in Palazzo Ducale.

La grande retrospettiva si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e la National Gallery di Washington. La curatela del progetto è stata affidata Peter Humfrey, riconosciuto specialista del pittore e del suo contesto, con Andrea Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e Gretchen Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla National Gallery of Art di Washington.

Prestiti concessi generosamente da musei, chiese, istituti e collezioni private, d’Europa e degli Stati Uniti, consentono di riportare a Venezia opere da secoli lontane dalla laguna; talune inviate dallo stesso artista negli antichi territori un tempo legati alla Serenissima come l’Istria e la Dalmazia e mai finora tornate. Esse sono essenziali per poter ora proporre nelle sale dell’Appartamento Ducale un itinerario che documenta nella maniera più oggettiva e completa l’evoluzione dell’arte di Carpaccio. 45 dipinti di tema religioso, profano o di genere - tra essi alcuni di grandi dimensioni – evidenziano le grandi doti immaginative, narrative, descrittive, oltre alla sapiente tecnica pittorica dell’artista. Unitamente, un folto nucleo di disegni dimostra la sua speciale capacità di ‘studiare’ in maniera minuziosa e dettagliata la realtà, rivelando i suoi peculiari interessi per la natura, per la prospettiva, per i costumi del suo tempo, per gli effetti della luce. Da notare che la precedente monografica dedicata al maestro veneziano risale al lontano 1963.

La mostra offre anche l’occasione, davvero unica, per ammirare finalmente riunite, le due parti di una scena già compiuta ed unitaria, separate in circostanze sconosciute verso la fine del Settecento: le “Due dame” del Museo Correr, possedute a Venezia da Teodoro Correr, si ricongiungono con la “Caccia in laguna”, già presente a Roma nella collezione dello zio cardinale di Napoleone e oggi nel Getty Museum di Los Angeles; si riforma così la conturbante scena con le due elegantissime nobildonne veneziane in annoiata attesa del ritorno dei mariti dalla caccia in laguna con archi e ‘ballotte’; una ‘storia’ psicologica raccontata da Carpaccio con sottile sensibilità e sublime fascino immaginativo (il grande storico inglese John Ruskin alla fine del secolo XIX ne fu letteralmente soggiogato), dipinta su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.

Infine, per il visitatore appassionato la mostra non potrà che proseguire fuori Palazzo Ducale, in un itinerario cittadino che, sulle orme dei grandi viaggiatori, scrittori ed esteti di fine Ottocento – coloro che letteralmente riscoprirono grandezza e fascino di Carpaccio – raggiunge soprattutto i due capolavori del pittore, completi e intatti nelle sedi d’origine o di elezione: il ciclo di sant’Orsola presso le Gallerie dell’Accademia e il ciclo di San Giorgio degli Schiavoni nella omonima Scuola.

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