Ultraromanticismo. Il post umano, tra inquietudini e abbandono

11.10.21 , Eventi , Alessio Proietti

 

Ultraromanticismo. Il post umano, tra inquietudini e abbandono

Dal 17 ottobre al 16 gennaio 2022, nella provincia "romantica" di Modena, che tra la fine del ‘700 e per tutto l'800 ha vissuto un periodo di forte sviluppo culturale attraverso le arti e l'archeologia, va in scena "Ultraromanticismo. Il post umano, tra inquietudini e abbandono", esposizione collettiva in sei atti che conduce lo spettatore alla scoperta delle sedi museali e dei tesori storici e architettonici della provincia modenese, attraverso le opere d'arte realizzate da circa cinquanta artisti contemporanei che operano in diversi ambiti: pittura, scultura, fotografia, video, installazione, ceramica.

Promosso dai Comuni di Castelnuovo Rangone, Pavullo nel Frignano, Castelfranco Emilia, Savignano sul Panaro, Spilamberto e Vignola, in collaborazione con l'Associazione culturale Ricognizioni sull'arte, il progetto costituisce un esempio virtuoso di network territoriale nel panorama italiano, fondato sulla condivisione e finalizzato alla valorizzazione della ricerca artistica contemporanea e dei luoghi della cultura e del sacro.

La mostra, realizzata con il sostegno di BPER Banca e Galleria Ossimoro, è curata da Sergio Bianchi, Alessandro Mescoli, Massimiliano Piccinini, Federica Sala, Laura Solieri e Andrea Barillaro, curatori indipendenti che fanno capo all'Associazione culturale Ricognizioni sull'arte.

La mostra si articola in quattro macro-temi, individuati a partire da comuni semantiche visive: "Il corpo", tra frammentazione, anatomia, aberrazione e diversità; "Il paesaggio / La natura", tra senso del sublime, rovinismo, catalogazione e caducità della vita; "L'uomo / Eroe romantico", con particolare attenzione al passato, al recupero di culture e civiltà perdute tra utopia e ideali; "L'inconscio", tra scrittura automatica, sogno, mistero e nuove ritualità.

Nelle diverse sedi espositive sono esposte opere di maestri affermati accanto a quelle realizzate da giovani artisti selezionati dai curatori attraverso una capillare attività di scouting. Unitamente alle ricerche degli autori contemporanei, sono esposte anche opere del ‘700 e dell'800 di Felice Giani, Luigi Manzini, Giuseppe Obici e Giovan Battista Piranesi, provenienti dalla Galleria Ossimoro e da collezioni private. È presente inoltre il celebre dormeuse appartenuta ai Duchi d'Este: il "Canapè del Duca".

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