Nuove Direzioni a Bologna

29.01.19 , Eventi , Elisa Giglio

 

Nuove Direzioni a Bologna

Nell’ambito dell’art week, l’Autostazione di Bologna ospita dal 29 gennaio al 3 febbraio nell’ingresso l’installazione Nuove Direzioni dell’artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni.

L’opera mette a fuoco con intelligenza poetica e una sottile ironia lo scenario sociologico delle nuove forme di comunicazione, dei nuovi spazi d’incontro e della nuova geografia, con una personale interpretazione dell’odonomastica che è l’insieme dei nomi delle strade, delle piazze, di tutte le aree di circolazione e la relativa disciplina che ne studia l’aspetto storico-linguistico.

Nella rivisitazione di Marini a dare il nome alle vie sono Google, Internet, Facebook, Twitter, Instagram, Messanger, Youtube, Whatsapp, Tinder: la piazza, che era luogo d’incontro, oggi è sostituita da una spazio virtuale; la via, che era un riferimento, oggi è un punto su una mappa interattiva; l’indirizzo è diventato per lo più un www; le relazioni sono gestite attraverso app per incontri e l’istantaneità della messaggistica on line ha generato uno spazio di informazioni e di scambio dati che viaggiano su nuove vie di comunicazione eteree e universali.

I nomi delle vie, al pari di tutti gli altri nomi propri, sono strumenti che permettono di leggere e interpretare la realtà e la società che li ha visti nascere rispondendo ad esigenze di identificazione che connettono l’uomo alla società e al proprio territorio. L’opera mette così mano alla distribuzione spaziale fatta di strati di comunicazione che si aggiungono al sistema sociale e che nella forma di “nuove direzioni” danno voce ad un nuovo sistema identitario.

Coerente con lo spirito “pop” dell’opera, Alice Zannoni apre la riflessione critica con la visionaria citazione tratta dal film “Ritorno al Futuro”, quando nel 1989 si pensava all’allora lontano 2015: “Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di...strade!”. Quel futuro ora è diventato il presente, le strade esistono eccome, seppur con una forma che molto probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato: una rete di vie chiamata network. Il mondo si evolve, la tecnologia si appropria dei nostri gesti e il cyberspazio occupa sempre più importanza nei mass media, ma in fondo noi esseri umani siamo sempre lì, fatti allo stesso modo, con gli stessi bisogni primordiali e sempre alla ricerca di Nuove Direzioni.

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