"Noli me tangere. Dell’inviolabilità del corpo"

13.04.23 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

Dal 30 aprile al 21 maggio Villa Grimani Valmarana, a Noventa Padovana (Pd), negli spazi adibiti alle esposizioni temporanee, ospita la mostra di arte contemporanea "Noli me tangere. Dell’inviolabilità del corpo" a cura di Barbara Codogno.

La mostra è organizzata dal Comune di Noventa Padovana, Assessorato alla Cultura e patrocinata da Regione del Veneto, IRVV (Istituto Regionale Ville Venete) e Provincia di Padova.

Espongono gli artisti: Enrica Berselli (Modena); Greta Bisandola (Padova); Marta Czok (Polonia); Ruggero D’Autilia (Venezia); Tommaso Giusti (Modena); Maurizio L’Altrella (Milano); Nunzio Paci (Bologna); Federica Poletti (Modena); Stefano Reolon (Padova); Silvia Patrono (Padova); Marco Strano (Padova); Roberta Ubaldi (Terni); Marco Vecchiato (Padova); Elisabetta Vignato (Padova).

Giotto, Hans Holbein, Tintoretto, Claude Lorrain, Nicolas Poussin, Beato Angelico, Tiziano, Correggio, Guercino, sono solo alcuni dei tantissimi artisti che, dal medioevo fino a oggi, hanno omaggiato pittoricamente la frase che sigilla il momento preciso nel quale il Cristo risorto, ancora con sembianze umane, sta trasmutando in puro spirito. Riconosciuto dalla Maddalena, Cristo dice: "Noli me tangere". Frase tradotta prima in: non mi toccare; successivamente in: non mi trattenere.

La curatrice intende porre attenzione sulla dilatazione del tempo in cui la frase scolpisce la storia. L’agonia di Cristo sulla croce, la violenza alla quale è stato sottoposto. La sua epifania umana. Molti pittori hanno rappresentato questa scena del Vangelo come uno sfiorarsi delle dita che tuttavia non si compie mai, evidenziando quindi uno spazio tra i corpi: la distanza tra le mani che diventa il centro magnetico della scena.

Questo è uno dei punti sui quali gli artisti sono andati a lavorare: è necessario riconoscere la distanza come elemento fondante per "avvicinare" il corpo dell’altro. Uno spazio sacro che sancisce il rispetto, abolisce la presa e conferma l’inviolabilità dello spazio occupato dall’altro da sé.

A chiusura della mostra, un omaggio a Sergio Rodella e Orlando Tisato con opere della collezione del Comune di Noventa Padovana.

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