"Lorenzo Ceregato (1933-2020). Maestro dell’affresco"

03.03.22 , Eventi , Elisa Giglio

 

L’11 maggio a Bologna, in occasione di Arte Fiera 2022, la Galleria Fondantico di Tiziana Sassoli ed Edoardo Battistini dedica una mostra personale all’artista bolognese di adozione Lorenzo Ceregato, ad un anno dalla sua scomparsa. La rassegna, intitolata "Lorenzo Ceregato (1933-2020). Maestro dell’affresco" è a cura di Francesca Sinigaglia e si concentra sulla ricca produzione a decorazione muraria, per cui l’artista si è distinto per anni. Lorenzo Ceregato è stato uno degli ultimi artisti a portare avanti la secolare passione per l’affresco, chiudendo il cerchio con la tradizione dei maestri che lo hanno preceduto.

Tra i grandi capolavori pubblici si può ricordare La Scienza della Vita presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna, che si colloca tra le sue più acute interpretazioni della società bolognese degli anni Ottanta, oltre all’indimenticabile Inno al pane (1982-83) realizzato pochi anni prima e che si conserva presso i locali dell’Antoniano. Tra le altre opere di vaste dimensioni nel circondario di Bologna dedicate alla società moderna troviamo I fornai (1994), dipinto a tempera su muro per la sede dei Panificatori in via Testoni, La raccolta delle patate di Tolè e gli affreschi dedicati ai cantieri edilizi realizzati presso l’Istituto Professionale Edile.

Un cammino di sperimentazioni originali che ha trovato un primo sbocco nella collaborazione con la fondazione dell’Antoniano: Ceregato infatti è l’ideatore nel 1961 del logo della prima edizione dello Zecchino d’Oro. Fu poi la volta della pittura murale di grandi dimensioni (vinse per due volte la competizione del “Muro Dipinto” di Dozza), degli affreschi monumentali a carattere religioso e sociale realizzati per chiese e ospedali (tra cui il Duomo di Imola e l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna), fino ad arrivare al filone delle vetrate e delle incisioni.

La mostra getta quindi luce, ad un anno dalla morte dell’artista, sulla straordinaria vicenda di un maestro che ha attraversato e trasmesso parte della storia dell’arte degli ultimi secoli. Un legame che richiama i grandi maestri dell’Antico e lo proietta nel nostro secolo con rinnovata contemporaneità. In mostra sono presenti un fondo di 30 affreschi inediti e una decina di tempere ad uovo che rappresentano la vita e la quotidianità dell’artista come Ragazza nuda allo specchio (1993), i maestosi Crocifissi (2002) che riprendono le sperimentazioni di arte sacra realizzate nelle chiese del circondario bolognese e infine i bozzetti de I fornai dell’affresco dell’Antoniano di Bologna. L'esposizione è visitabile fino all'11 giugno.

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