“Lightmorphing 3.0 i-Mesh tapestries and environmental lighting projects”

10.05.23 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

“Lightmorphing 3.0 i-Mesh tapestries and environmental lighting projects”

Sulla scia delle aperture straordinarie di maggio, come l’iniziativa Open House Milano 2023, l’evento per comprendere e conoscere le architetture della propria città e la loro storia, lo Studio di progettazione Migliore+Servetto apre al pubblico la propria sede in viale Col di Lana 8 a Milano con l’allestimento “Lightmorphing 3.0 i-Mesh tapestries and environmental lighting projects”. La mostra è visitabile gratuitamente su appuntamento fino al 26 maggio tutti i giorni esclusi il sabato e la domenica e presenta un percorso espositivo fatto di oggetti, modelli, disegni e video per indagare il rapporto tra luce e spazio.

“Lightmorphing 3.0 i-Mesh tapestries and environmental lighting projects” rivela l’approccio progettuale e l’attenzione alla ricerca di Migliore+Servetto. Una parte della mostra è dedicata ai progetti realizzati su scala mondiale, attraverso video e modelli, schizzi e disegni dedicati a una selezione di lavori, tra cui l’installazione permanente di luce “α cromactive” realizzata all’interno della serra bioclimatica nel grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino e dal 2017 parte del percorso “Luci d’Artista”, la mostra “Coats! Max Mara, Seoul” presso il Dongdaemun Design Plaza, l’installazione permanente “B&B Italia/The perfect density” all’interno della sede storica dell’azienda a Novedrate e “Look of the City”, il sistema di installazioni urbane realizzate a Torino in occasione delle XX Olimpiadi Invernali.

Il cuore dell’allestimento è rappresentato invece dalla collezione completa di arazzi “Shades”, che giocano sul rapporto luce e ombra realizzati su disegno a partire dal filato i-Mesh, per la prima volta a Milano dopo le mostre collettive in Europa e le personali a Seoul e Busan (Corea del Sud). Ispirati al concetto di attraversabilità, sono plasmati dalla luce e dal rapporto che essa instaura con lo scenario d’intorno attraverso il linguaggio grafico delle textures. Forme aperte e permeabili, sono concepite per costruire un dialogo con lo spazio e con l’orizzonte nel quale sono collocate; interagiscono con il vuoto e la loro percezione muta al variare della luce e dello spazio circostante.

Infine, sul rapporto tra riflessioni e trasparenze, chiude scenograficamente la mostra il prototipo del lampadario in vetro di Murano, un metro e mezzo di diametro, disegnato per il progetto di interior design di The Home of The Human Safety Net alle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco di Venezia.

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