A quattro anni dall’ultima mostra "Giovanni Boldini. Opere su carta", Galleria Bottegantica di Milano torna ad omaggiare il grande maestro ferrarese con un’esposizione monografica dedicata al fascino intramontabile della sua opera dal titolo "Eterno Boldini" dal 14 ottobre al 3 dicembre.
La mostra, a cura di Francesca Dini, massima esperta dell’artista e autrice del Catalogo ragionato dell’opera di Giovanni Boldini, ripercorre la carriera del pittore ferrarese dai primi anni parigini ai ritratti femminili di primo Novecento attraverso un accurato accostamento tra opere note e inedite. La mostra riunisce un’ampia ed accurata selezione di dipinti, acquerelli e disegni, con l’intento di mettere in luce la versatilità dell’artista, fine compositore delle sue opere, raffinato disegnatore e virtuoso pittore.
Attenzione viene data in mostra anche alla resa del paesaggio, in particolare dell’amata Venezia, visitata più volte fin dalla fine degli anni ‘80 e catturata non solo in innumerevoli dipinti, tra cui Gondole davanti a Piazza San Marco (1895 circa) ma anche in molti disegni, dal tratto ora fitto e dinamico come in Palazzi sul Canal Grande (1890-1899), ora più tenue e sintetico come in Ormeggi e gondole (1880-1889).
Alla grande stagione dei ritratti di inizio Novecento, invece, appartengono alcuni importanti dipinti tra cui il Ritratto di Lady Nanne Schrader, nota concertista ed organizzatrice di eventi musicali che Boldini ritrae nel 1903, e il Ritratto della Señora Matías de Errázuriz Ortúzar (1912), appartenente ad una delle famiglie più influenti dell’Argentina e moglie dell’Ambasciatore cileno a Parigi, immortalata a più riprese da Boldini. Due grandi ritratti, chiari esempi del ritratto moderno di cui Boldini è impareggiabile maestro, come scrisse Robert de Montesquiou. Il poeta parigino elogia le effigiate come incarnanti l’ideale femminino della donna arrivando a descriverle, con una sinestesia evocativa, femme-fleurs. Sicure di sé e disinvolte, Lady Schrader e la Señora Matías de Errázuriz Ortúzar sono immerse in due toni predominanti – rispettivamente il bianco per la prima e il corallo per la seconda – toni avvolgenti che sembrano accompagnarsi ad aromi.
Infine, oltre ad una selezione di disegni provenienti dall’Atelier dell’artista, è esposto anche un inedito album di disegni databili al 1879-1880 circa; un eccezionale taccuino che, per l’incredibile varietà di soggetti, tra schizzi e composizioni più compiute, sottolinea la centralità del disegno nell’opera di Boldini, primo mezzo espressivo nella sua costante ricerca di catturare il presente.
Bottegantica continua così il suo lavoro di studio e promozione di uno dei più grandi artisti dell’Ottocento italiano; un lavoro di ricerca costante iniziato nel 1999 con la mostra "Giovanni Boldini. Il dinamismo straordinario delle linee", la prima di sette esposizioni monografiche dedicate all’Eterno Boldini.