Escher sbarca a Napoli

24.10.18 , Eventi , Elisa Giglio

 

Escher sbarca a Napoli

Costruzioni impossibili, esplorazioni dell’infinito, simmetrie, paradossi geometrici, luoghi che inducono a moti senza fine. Questo è quello che si può vedere alla mostra su Escher dal 1° novembre al 22 aprile 2019 al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli. Una grande retrospettiva con oltre 200 opere del grafico olandese Maurits Cornelis Escher.

Osservare le opere del maestro significa intraprendere un viaggio lungo i confini dello spazio, in una realtà che esiste in qualche luogo della nostra mente e quando viene a galla ci costringe a porci degli interrogativi su ciò che è vero e ciò che è solo apparenza.

La scienza dei numeri e il calcolo sono componenti chiave per comprendere a fondo le opere di Escher. Lui stesso è stato amico di molti matematici come Bruno Ernst, che su di lui ha scritto un libro “Lo specchio magico di M.C. Escher”. Una delle opere più famose di Escher, “Salita e discesa” (1960), è ispirata all’illusione ottica dei matematici inglesi Lionel e Roger Penrose, che ne avevano parlato in un articolo pubblicato nel 1958.

L’esposizione a Napoli presenta oltre alle opere del genio visionario, anche un’ampia sezione dedicata all’influenza che il suo lavoro e le sue creazioni esercitarono sulle generazioni successive, dai dischi ai fumetti, dalla pubblicità al cinema: un percorso che parte da Escher per arrivare ai giorni nostri.

La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea.

La retrospettiva su Escher sta girando in tutto il mondo con record di visitatori. Le sue opere sono infatti molto amate dagli scienziati e non solo, che apprezzano il suo uso razionale di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza, sovente per ottenere effetti paradossali.

Per concludere, una citazione del maestro olandese “Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile”.

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