“Coordinate e convergenze” in Calabria

26.10.18 , Eventi , Elisa Giglio

 

“Coordinate e convergenze” in Calabria

Arriva la prima grande antologica dell’artista tedesco Wolfram Ullrich. Si tratta della mostra “Coordinate e convergenze”, visitabile dal 2 dicembre al 27 gennaio 2019 al Marca, Museo delle Arti di Catanzaro, diretto da Rocco Guglielmo. La rassegna, curata da Alberto Zanchetta ed organizzata in partnership con Dep Art di Milano, si inserisce nel più ampio progetto culturale “Glocal”, promosso dalla Fondazione Rocco Guglielmo e realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro.

L’esposizione presenta 30 opere di Ullrich, tra cui una serie di lavori recenti in acrilico su acciaio e altri pezzi storici, capaci di ripercorrere trent’anni di carriera e definire con chiarezza la cifra più caratteristica della sua ricerca.

Wolfram Ullrich è una delle voci più interessanti della pittura contemporanea europea; il percorso espositivo di Catanzaro ruota attorno alle astrazioni geometriche tridimensionali dell’artista, frutto di un assemblaggio di segmenti in acciaio preparati in modo che l’acrilico, applicato per velature successive, vi si possa fissare.

Le sue creazioni appaiono come sculture da parete, nonostante lo stesso Ullrich si definisca pittore e non scultore, che giocano con la prospettiva, poligoni che fluttuano e che sembrano immersi in uno spazio profondo, grazie all’uso di aree dai colori intensi. Le opere, come spiega l’artista, vengono letteralmente costruite assemblando le diverse parti, in un processo opposto alla scultura, dove si lavora per sottrazione.

A seconda della posizione dell’osservatore le opere si inclinano, diventano morbide, si piegano in strette fessure d’ombra. Il lavoro di Ullrich entra quindi in relazione non solo con l’occhio dello spettatore, ma anche con lo spazio e con il movimento del visitatore all’interno di tale spazio, trattando entrambi come variabili dinamiche.

Una delle caratteristiche del lavoro dell’artista tedesco è l’uso piatto del colore. Il segno cromatico di Ullrich anima la superficie della parete marcandola con presenze vive. Il colore diventa forma concreta e tridimensionale, determinando i lavori in estensioni spaziali, al limite dell’installazione. L’intervento di Ullrich si disloca infatti nello spazio secondo la misura rigorosa eppur libera delle sue sequenze che danno vita nel loro insieme a un’unica installazione, in cui ciascun elemento è legato e rimanda al successivo.

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