"Cavriago Land Art"

30.09.22 , Eventi , Collaboratore Riflesso

 

Marika Ricchi protagonista della terza edizione di "Cavriago Land Art", manifestazione dal 1° al 30 ottobre finalizzata a rendere l’arte parte integrante della quotidianità, prendendosi al contempo cura dei luoghi e delle persone.

Dopo gli eventi di avvicinamento, organizzati nel corso dell’estate, sabato 1° ottobre, alle ore 16.00, in piazza Lenin a Cavriago (RE), si tiene la presentazione ufficiale di "Cavriago Land Art - Pink Line", a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.

Promosso dall’associazione culturale Gommapane Lab, in collaborazione con il Comune di Cavriago e il Multiplo di Cavriago, con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, il progetto si articola in cinque installazioni site-specific, dislocate in Piazza Lenin e nel parco del Multiplo.

Attraverso una serie di installazioni, Marika Ricchi esegue un’attenta calibrazione di un vissuto, tracciando le linee di demarcazione tra lei stessa e l’esistenza. Nell’installazione "Bagno 87" (Piazza Lenin) l’autrice ricorda, anche visivamente, la propria provenienza romagnola. I colori delle cabine sono quelli di un tempo che è stato ma che, artisticamente, si ripropone in un luogo, Cavriago, che paradossalmente non ha il mare, creando un contrasto straniante ed evocativo. Nella serie "Gli occhi di Venere" (parco del Multiplo) si riportano differenti acconciature che ricordano il potere seduttivo che hanno tali pettinature. La posizione e i colori, a cerchio, di questi sei marmi ricordano le differenze che sussistono nella femminilità ma anche come tale parte del corpo viene spesso sfregiata e utilizzata per brutalizzare le donne. Dall’acconciatura di una persona si può intendere anche il carattere, la cura che pone verso la propria persona. E proprio contro questo sovente la violenza si scatena. In "Touch wood" (parco del Multiplo) siamo davanti ad una ricostruzione di un frammento di manualità che sa creare, mentre i segni sulla parte visibile del rilievo rimandano alla memoria, personale e universale e in "Pink Line" (parco del Multiplo) la corteccia si unisce al filo segnando tappe esistenziali. Sul pergolato viene evidenziata, ulteriormente, la violenza che abita la nostra attualità nell’opera "Piedi intrecciati" (Piazza Lenin). Si trovano difatti piedi di gesso colorati fattosi sculture, legati con corde. Un estremo monito alla costrizione nel proseguire, a quelle violenze che si arrecano ai corpi e che non possono che farci riflettere sulla nostra congiuntura. Sembriamo esseri progrediti, ma la bestialità sembra sempre pronta ad uscire.

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