Festival del cinema di Venezia 71° edizione

Giovedì, 11 Settembre 2014,
In occasione della 71° Mostra del Cinema di Venezia é stata allestita un ’esposizione fotografica a La Biennale nello storico Palazzo del Cinema, sul Lungomare Marconi, al Lido di Venezia dedicata a Sophia Loren intitolata “Ieri, Oggi, Sophia”. Si possono ammirare i migliori scatti realizzati sui set cinematografici e ammirarla in tutta la sua bellezza e sensualità e splendore. Il più atteso di tutti Al Pacino che sul Red Carpet tra applausi autografi, sorrisi è stato senza dubbio il più acclamato. Carlo Verdone riceve il premio Bresson e lo dedica a suo padre Mario e a Sergio Leone. Ringrazia tutto il pubblico presente alla rassegna stampa e esordisce cosi: "Mi chiedo se veramente merito questo premio, perché dire Bresson vuole dire elevarsi a una grande spiritualità. Ho fatto e continuo a fare onestamente il mio lavoro, quindi non so, ci sono degli autori che sono più importanti e più profondi di me, perché riescono ad andare più in fondo attraverso i loro filmati, io vorrei andare più a fondo, però la commedia limita in qualche modo, però nello stesso tempo, a volte, può raccontare un dramma migliore di un film drammatico, e noi non possiamo fare a meno della commedia. Io sono veramente commosso, lo dico sul serio, io in genere non mi emoziono mai, sono abbastanza solido, ma oggi per me é una giornata molto particolare perché penso che mio padre sarebbe stato molto felice nell'essere qui e vedere che il figlio c'è l'ha fatta.  Sono tanti anni che lavoro ma questo premio è un riconoscimento enorme lo dedico con tutto il cuore a mio padre per il quale, ho una venerazione perché è stato un grande educatore, un uomo che mi ha spinto a studiare e a guardare il bello, il profondo e il vero talento. Ho avuto sicuramente un grande padre”! Continua a raccontare con la sua ironia e simpatia che lo distingue, “mi viene in mente una coincidenza incredibile, una cosa molto spiritosa, mentre sistemavo la biblioteca di mio padre, pensate diciottomila volumi, riguardavo la bacheca del cinema francese mi arrivano sotto mano proprio quelli di Bresson, erano tanti, al che ho esclamato una frase sciagurata mentre mi chiedevo, ma quanti sono questi Bresson buttiamone qualcuno, e mio fratello diceva no, quelli no, sono quelli che ha scritto papà. Allora mi sono detto Bresson sarà stato contento che abbia riordinato con estrema cura e mi ha perdonato, proprio tre giorni dopo, infatti, mi arriva la splendida notizia del premio”.  Parlando poi del suo ruolo di giurato dice che “è una giuria molto eterogenea ognuno però ha le sue idee, andiamo abbastanza d’accordo, c’e molto rispetto l’uno per l’altro, i giurati hanno idee sul cinema molto solide, molto indirizzate e quindi sono degli ottimi intellettuali, per me è molto gratificante ascoltarli quando esprimono le loro dichiarazioni, le loro riflessioni su un film, anch'io imparo da loro e spero di dire delle cose buone, delle cose sensate, delle cose equilibrate, e spero anch’io di essere ascoltato. Per adesso c’e armonia, staremo a vedere man mano che andiamo verso la fine, dovremo tirare un po’ le somme e vedere cosa succederà, certamente ci sono tante differenze tra noi, però il bello di una giuria è anche questo, ognuno ha i suoi gusti, chi ama più un cinema, chi è più flessibile, chi più severo etc…Io mi trovo a giudicare dei film di una mostra importante, e sicuramente bisogna premiare un grande talento, quindi io devo essere un po’ inflessibile perché se non sono inflessibile, non sono un buon giurato, devo però essere molto sicuro di quello che dico, quindi se poi qualcuno riesce a convincermi, a farmi cambiare idea, io divento una persona flessibile in quel momento perché lui mi sta dicendo qualcosa di più intelligente che mi fa riflettere, quindi sono pronto a cambiare il mio parere”. Inoltre parlando dei suoi progetti futuri: "Sto preparando un progetto corale e confrontarmi con i giovani e vorrei trattare un argomento che francamente nessuno ha mai trattato.  Alla premiazione e alla consegna del premio ricorda che innanzitutto è chiaro che devo ringraziare L’Ente dello Spettacolo, la rivista e tutti voi che mi avete sostenuto.  Voglio dedicare questo premio a delle persone che sono state e sono per me molto importanti, se non ci fossero state loro nella mia vita, io non sarei qui a ricevere questo premio.  Il primo ringraziamento a mio padre Mario, è stato sicuramente il migliore dei Verdone. Il secondo ringraziamento va sicuramente a Sergio Leone, non era soltanto un grande regista, è stato un uomo che mi ha capito, e mi ha dato la possibilità di esordire, senza di lui io non starei qua, perché lui aveva capito che io dovevo dirigermi e interpretarmi”, mi ha detto: "ho l’impressione che devi fare tutto da solo, io ti faccio da aiuto regista i primi due giorni, poi vai avanti tutto da solo. Devo ringraziare perché non lo menziono mai Franco Rosetti, regista senese che è stato il primo ad avere avuto il coraggio di prendermi come assistente alla regia, era un film commerciale divertente. Io dopo il centro sperimentale ho avuto tante porte in faccia, nessuno mi ha detto vieni a lavorare con me, tutti mi dicevano ti faremo sapere, ho passato un anno e mezzo terribile, nessuno mi prendeva neanche come volontario, e lui fu l’unico a prendermi nel suo set. Inoltre Felice Colaiaco perché insieme a  Franco Boccioni, che è morto, era della vecchia Medusa Film, la quale ha finanziato il film Un sacco bello. A tutti loro va il più grande ringraziamento! L’Ente è stato veramente molto coraggioso, mi sembra anche che sia l’inizio di un era di possibilità, hanno pensato di dare anche un'occhiata a chi produce film antidepressivi, a un regista che cerca di essere un ansiolitico per il pubblico. Non tutti i miei film sono sullo stesso livello è ovvio, che la qualità non può essere sempre la stessa, però sicuramente alcune commedie mi sono venute particolarmente bene. Grazie per la sensibilità e l'idea all'avanguardia che avete dimostrato, anche a nome di tutti i miei colleghi, perché noi che produciamo commedie, certe volte, ci sentiamo un pò messi da parte, invece ci avete dimostrato che se fatto bene il nostro lavoro ha una funzione molto importante”.

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