Mercatini di Natale in Umbria

Giovedì, 19 Dicembre 2013,
Anno dopo anno, quando la nostra Umbria è immersa nel freddo pungente di dicembre, a portare calore e allegria sono i colori dei mercatini di Natale, diffusi in tutta la regione. Uno dei più suggestivi in Italia è quello che viene allestito all’interno della Rocca Paolina: il suo scenario è così antico da dar vita a ricordi di tempi mai vissuti, che però ognuno di noi ha provato a immaginare almeno una volta, quelli della vecchia Perugia etrusca, quando la rocca era un punto di passaggio fondamentale per la città e soprattutto di riparo e ristoro dal freddo invernale. Se invece si desidera accontentare tanto i più grandi – intenzionati a comprare oggetti per addobbare la casa –, quanto i piccoli, il posto migliore in cui andare è il Villaggio Santa Claus di Marsciano. É senza ombra di dubbio una squisita riproduzione del mondo incantato di Babbo Natale. L’atmosfera di magia rende impazienti i piccoli per l’arrivo del vecchio signore con la barba, un po’ goffo, vestito in rosso, pronto a regalar loro caramelle ad ogni gusto. Un’iniziativa indiscutibilmente lodevole va riconosciuta a Foligno, che festeggia la terza edizione del Mercatino di Beneficenza, ideato dal buon senso di più collaboratori, spinti dall’amore per gli animali ospiti nel rifugio de “La Piccola Corte dei Miracoli”. L’Umbria fa da casa a tantissimi mercatini di Natale ed è particolarmente sentito lo spirito natalizio: non a caso a Gubbio abbiamo l’albero illuminato più grande del mondo; Assisi è patria di San Francesco, che tra le tante gesta ha anche inventato nel lontano milleduecento i presepi viventi, ai quali gli umbri sono molto affezionati. E poi ci sono i mercatini di Norcia, Spoleto, Todi: insomma il Cuore verde d’Italia è ricco d’amore, per le sue tradizioni e per il Natale. D’altronde, come disse Charles Dickens: “É l’unico momento che conosco gentile, caritatevole, dedicato al perdono durante il lungo anno; l’unico momento in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi”. Federica Uccello

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