Il festival internazionale dell’architettura riapproda a Perugia

Martedì, 15 Maggio 2012,
 
IV edizione del Festarch, la manifestazione che quest'anno affronterà il tema Le città nella città Il gotha dell'architettura mondiale sarà presente a Perugia dal 7 al 10 Giugno 2012, per la quarta edizione di Festarch, il festival internazionale dell'architettura. Nella passata edizione, svoltasi tra Perugia e Assisi, si sono registrate oltre 60.000 presenze. Tra i circa 250 ospiti, da annoverare la partecipazione di Peter Eisenman, Kazuyo Sejima, Rem Koolhaas, Benedetta Tagliabue, Elisabetta Terragni, Cino Zucchi. Quest'anno il tema centrale ruoterà intorno all'argomento Le città nella città. Un appuntamento che per la seconda volta si snoderà nel capoluogo umbro, diventato ormai un centro nevralgico e privilegiato per le manifestazioni di carattere internazionale. Sotto la direzione dell'assessore alla Cultura, Moda e Design di Milano, Stefano Boeri e l'organizzazione della Rivista Abitare, architetti, giornalisti, designers, fotografi, amministratori, sociologi e politici di fama mondiale si confronteranno in un dibattito continuo per discettare sui cambiamenti della città contemporanea. Una vera piattaforma creativa, che lascia spazio alla trasversalità, anche generazionale, di idee, opinioni e modi di ragionare. I giovani architetti saranno così affiancati da alcune grandi firme del panorama urbanistico e architettonico contemporaneo – tra questi spicca il coreano Minsuk Cho che darà avvio ai lavori -, all'insegna della condivisione di nuove ed inedite esperienze su come modellare una città. Il tema scelto fa riferimento al moltiplicarsi di luoghi urbani, all'interno della città, che assurgono a serbatoio di sperimenti sociali ed economici autoreferenziali, sempre in bilico tra una condizione di autosufficienza e un isolamento, spesso, forzato. Piccole città crescono all'interno di metropoli, dotate di servizi, distretti culturali, imprenditoriali e addirittura sanitari, aree commerciali e infrastrutture perimetrate. Nel mondo, il numero di piccole città che nascono con grande velocità, è in costate espansione. Favelas, bidonvilles e slums proliferano ogni mese nelle grandi città metropolitane: da Mosca a Pechino, da Roma a Seul, da San Paolo a Mumbai. E così, cercare di capire le dinamiche di espansione urbana, osservare le forme dell'abitare, interrogarsi sulle modalità di interazione tra le differenti tipologie di città, diventa un obiettivo centrale per questa edizione di Festarch. Ma come si risolvono le questioni inerenti la congestione del suolo urbano, il rapporto tra campagna e città, e il legame tra centro e periferia? Nel corso della manifestazione si cercherà di trovare un terreno comune di progetti, soluzioni e proposte interdisciplinari per tentare di ricucire quel fil rouge, spesso logorato, tra il tessuto sociale e la compagine urbana, tra la politica e l'architettura. L'ideale della città contemporanea? Innanzitutto si dovrebbe interrompere la cementificazione selvaggia intorno alla città per concentrarsi più sul riuso degli spazi interni alla città, in un'ottica di eliminazione delle barriere fisiche, architettoniche e sociali, e di creazione di un unico spazio che riassorba al proprio interno la città consolidata.

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