Norberto, l’ultimo dei romantici

Venerdì, 12 Aprile 2013,
 
La mostra sull'arte di Norberto, presso il palazzo Monte Frumentario, voluta e organizzata dal Comune di Assisi in collaborazione con la Galleria Luigi Proietti-Museo Norberto sarà visitabile fino al 30 giugno e costituirà per Assisi e l'Umbria un autentico evento delle arti figurative. Philippe Daverio - critico d'arte tra i più richiesti nella scena culturale italiana – l'ha definito l'ultimo dei romantici, durante la presentazione del Catalogo Generale "Norberto, opere dal 1955 al 2009" di cui ha curato l'introduzione, affermando inoltre che "l'esposizione retrospettiva e antologica sarà non soltanto una felice opportunità per godere della poetica di questo grande artista schivo ma autentico ma offrirà anche l' occasione per rivisitare criticamente tutta la sua ricca produzione". Norberto è, tra i pochi artisti del Novecento italiano, che possa vantarsi di essere conosciuto e citato con il solo nome d'arte e la sua cifra stilistica è ben riconoscibile: chiunque abbia visto anche un solo quadro di Norberto, non avrà faticato a identificare totalmente il suo mondo poetico con quello della favola: un medioevo metafisico più che storico come sfondo fisico e spirituale dei suoi quadri, e i fraticelli silenti ma operosi in primo piano a sintetizzare la perfetta equazione tra uomo Dio e natura. Puntualmente Vittorio Sgarbi sintetizzava così la sua opera "...se il Medioevo metafisico dell'Umbria sublimata è il paradiso in terra, i monaci esprimono la condizione ideale attraverso la quale l'uomo può mettersi in relazione con esso per godere correttamente dell'armonia mundi. Ora et labora, pregare e lavorare, onorare la natura con la devozione religiosa e l'operosità manuale. E Francesco d'Assisi è il suo più alto modello morale e intellettuale E' questa la vera, unica santità a cui aspira il pacifico mondo di Norberto che non conosce dolore e peccato ". E la sua storia è un percorso affascinante e predestinato: dalle origini umili fino alla scoperta di una creatività che lo avrebbe presto reso famoso, Norberto, nato Luigi Proietti nel 1927 a Spello, non poteva, viste le sue propensioni future, nascervi per caso: Spello è uno dei borghi medievali più integri e poetici dell'Umbria, immerso in una natura lussureggiante e serena, arricchita inoltre dalle testimonianze artistiche di Pinturicchio e di Perugino, un paese di pietra e sole affacciato sulla Valle Umbra che lui rappresenterà nella maggior parte dei suoi dipinti, con i fraticelli quali soggetti privilegiati. Dopo l'apprendistato svolto presso la bottega dello zio a Roma, nel 1951 torna a Spello e apre una propria attività sartoriale che durerà soltanto dieci anni: infatti è del 1962 a Lussemburgo la sua prima esposizione e successivamente, nel 1965-1966, sarà in America, a Memphis, offrendosi così subito al mercato internazionale. La presenza quasi continua, negli anni compresi tra il 1967 e il 1974, al Festival dei due Mondi di Spoleto consacrerà definitivamente la sua scelta artistica. Cesare Zavattini suo convinto estimatore gli attribuirà il premio Suzzarra nel 1971, l'Oscar nazionale dell'arte "ingenua", collocandolo tra i pittori Naif del Contemporaneo più rappresentativi ma, sebbene la sua arte attinga alla tradizione primitivistica, come ben documentata da Vittorio Sgarbi che lo definì "maestro del primitivismo classico" la sua arte si farà nel tempo più complessa per acquisire un'inedita sapienza compositiva, soprattutto con la conoscenza approfondita dei grandi cicli pittorici, come il Giotto di Assisi. Nell'ambito della scultura, l'artista è noto per le opere realizzate modellando il legno di ulivo e per il Pellegrino di pace, scultura monumentale posta davanti alla Basilica superiore di Assisi, dedicata a San Francesco. La mostra antologica del maestro Norberto, in corso fino al 30 giugno 2013, sarà la più grande mostra mai organizzata sull'artista, sia per l'importanza a livello nazionale ed internazionale, sia per il numero delle opere esposte, circa 500. Non solo quadri quindi ma anche sculture, a partire da quelle realizzate negli anni '60 con legno d'ulivo e chiodi neri, sculture in pietra serena e sculture realizzate in bronzo, di dimensioni medie, intermedie e monumentali. Durante la mostra verranno proiettati dei video su schermi per ricordare l'artista attraverso interviste televisive e mostre realizzate durante gli anni della sua lunga carriera. Una sala è dedicata a fotografie che mostrano il maestro accanto a personaggi famosi, molti dei quali hanno sue opere, tra i quali Cesare Zavattini, Michelangelo Antonioni, Sandro Giovannini, Francesco Mulè, Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Edoardo De Filippo, James mMaison, Ruggero Orlando, Mike Bongiorno, Vittorio Sgarbi. Ci saranno, inoltre, circa 100 opere inedite (tecniche miste) scoperte dopo la sua morte avvenuta a Spello, suo amato borgo, il 9 agosto del 2009. Rita Valletti

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