Arezzo Wave…o “Perugia Wave”?

Martedì, 02 Aprile 2013,
Umbria Jazz era la più famosa e interessante manifestazione musicale estiva umbra, fino a quando nel web si è diffusa la notizia di un possibile trasferimento di "Arezzo Wave" nel nostro capoluogo. Si tratta di due festival che in realtà non si sono mai sovrapposti: incentrato su una musica più rock e giovane Arezzo Wave, un festival con un target di pubblico più ampio e compassato Umbria Jazz. Una manifestazione – UJ - che negli ultimi anni ha aperto a nuove espressioni musicali, ricordiamo fra i tanti il Dj Ralf, il funk di Prince, il pop rock di Sting. Sono stati, tutti, importanti passi per avvicinare un pubblico sempre più giovane, tanto che la notizia del possibile arrivo della manifestazione aretina è stato accolto più che con espressioni di stupore, come un evento atteso ed inevitabile. Ma, visto che fino ad ora si è parlato di una possibilità e non di certezze, veniamo ai fatti: sicuramente AW verrà anticipata alla seconda metà di giugno, quest'anno, per non interferire con UJ, classica manifestazione della prima quindicina di luglio. Di certo, ad AW, ci sarà una band umbra, selezionata nell'ambito del contest Arezzo Wave band 2013. Tale selezione si è svolta fra i principali locali di spettacoli live della regione, per concludersi all'Afterlife Live Club di Perugia. La band vincitrice del contest umbro Arezzo Wave band 2013 Sembra tutto facile, là sotto al palco. I ragazzi che dovranno suonare si mescolano al pubblico, non li identifichi come 'divi della serata'. Il clima è amichevole e privo degli eccessi di rivalità a cui certi ambienti ci hanno abituato ed esasperato. C'è solo una gran voglia di esserci e di dimostrare che i sacrifici fatti per arrivare fin qui sono valsi a qualcosa. Sale sul palco la madrina della serata, Amelia Renzulli di Radiophonica, lasciando trasparire una certa emozione dovuta alla passione e alla dedizione con cui ha seguito nel tempo questi ragazzi. Sa bene, Amelia, che stasera si giocano una chance importante. Ecco che l'emozione si trasforma in carica che trasmettere ai gruppi che si apprestano a suonare. Le band si sono sfidate sul palco, con esibizioni di circa venti minuti e quattro pezzi da suonare per ciascuno, con il seguente ordine di apparizione: Heavy Wood alias Nate and The Dagos, in una formazione al momento priva di Nate Kantner. I componenti di questa formazione sono: Roberto Cavallo, voce e chitarra, Antonio Lembo, al basso, Franco Pellicani, alla batteria. Il nome scelto dalla band per l'occasione, Heavy Wood, è quello dell'omonimo nuovo album dei Nate and The Dagos. In questo lavoro si rimarca il ruolo degli strumenti acustici, suonati in maniera tale da far scatenare sia chi è più euforico per natura che chi è meno coraggioso per scelta. Il genere musicale adottato non è definibile in maniera esaustiva: un po' folk e un po' gipsy rock, che diviene per i componenti della band una 'dannazione inevitabile'. Le sonorità ci hanno portato al di fuori dei confini sia musicali che geografici a cui siamo abituati, per uno spettacolo di rilievo. Si tratta di un gruppo che porta in scena delle interessanti innovazioni, usando come base le sonorità della tradizione blues, country e manouche. L'atmosfera è vivace e le canzoni restano impresse nei ricordi della serata. The Soul Sailor & The Fuckers Il gruppo è composto da Simonfrancesco Di Rupo - in arte The Soul Sailor – voce e chitarra, Francesco Maragoni - Franz Mara – chitarra e voce, Tommaso Montagnoli - Magic Toad - batteria, Edoardo Genzolini - Edward Roger - basso e voce, Manuela Pucciarini - Manu - voce femminile. The Soul Sailor ha già partecipato alla manifestazione Arezzo Wave nel 2006, quando faceva parte dei 'The Mallard', assieme a Franz Mara. La voglia di confrontarsi con palcoscenici internazionali lo ha portato oltremanica, a Liverpool, dove è potuto maturare come artista in un progetto solista influenzato dall'esperienza dei grandi del passato, quali Dylan e Young, oltre che delle ambientazioni psichedeliche tipiche di fine anni '60 e di interessanti spunti nati da questa esperienza inglese. Nel 2011 la band estende l'universo della sua musica sposando i The Fuckers. Attualmente, i The Soul Sailor & The Fuckers, sono alle prese con la realizzazione del nuovo album "The Effects Of Getting Wilder And Wilder", sul quale puntano molto. Si tratta dell'unica band che in questa serata ha presentato una componente femminile – Manu – che si è recentemente aggiunta a questo progetto. Il suono è parso ben equilibrato ed i componenti del gruppo coesi nell'esecuzione, offrendo una prestazione magistrale. Fake Revival! E' una band di recentissima formazione, estate 2012, composta da Giulio Catarinelli, chitarra e voce – The man with the hat – e da Matteo Mancini, batteria, già compagni di viaggio nell'esperienza con gli "Spasmodicamente". Al momento hanno all'attivo un EP dal titolo "One Pint Please" – a differenza del nome della band si scrive senza punto esclamativo – che contiene otto tracce. E' un gruppo composto da soli due elementi, che si caratterizza per la potenza del suono, tipicamente rock'n'roll, i repentini cambi di ritmo e la teatralità del frontman. Sono due ragazzi molto affiatati, il suono è essenziale ma coinvolgente, diamo loro il tempo necessario a farsi conoscere e continuare il cammino intrapreso in quello che i due chiamano "pellegrinaggio per diffondere il verbo del Rock&Roll". Volvedo Questa formazione, a differenza di tutte le altre, non ha base nella provincia di Perugia ma in Valnerina. Si tratta di un gruppo nato dalla fusione di due band, i Koimbra e i Volvedo, unite dal batterista e dalla sala prove in comune. La band, che ha assunto il nome di Volvedo, è composta da Ivan Gentili, basso e voce, Igor Montani, batteria, Angelo Aloisi, chitarra e voce e Marco Polito, chitarra e voce. E' la band che sul palco ha musicalmente osato di più, dimostrandosi "sperimentatrice" e proponendo sonorità ricercate e mai banali. Il genere musicale è vario, spazia fra rock alternative, indie, dub ed elettronica solo per citarne alcuni. Riescono, con il loro sound, a far viaggiare con la mente fra atmosfere rarefatte, crude e oniriche. L'importante sezione strumentale proveniente dai Koimbra domina nell'attuale progetto mentre fra le canzoni presentate in questa serata, i pezzi in cui la parte vocale è affidata a Marco Polito permettono un maggior trasporto nell'ascolto. E' una band talentuosa con delle evidenti qualità, può ambire ad importanti palcoscenici. Attualmente sono impegnati nella registrazione del loro primo album. Wonder Vincent Il gruppo è composto da Andrea Tocci, voce nonché istrionico leader della band, Andrea Spigarelli, batteria, Marco Zitoli, basso e Luca Luciani alle chitarre. Nella loro musica c'è tanto di blues e di country, sonorità che si sposano con il funk sincopato, per sfociare in un rock semplice e diretto: in poche parole un "brutal country trash funk", come gli stessi lo definiscono. Il termine "Wonder" intende meraviglia, stupore ed in questo Marco Tocci è maestro mentre il termine "Vincent" è un omaggio ai due Vincenzo a cui la band è ispirata/grata: Vincenzo Sparagna, direttore della rivista "Frigidaire" e Vincenzo Costantino, poeta italiano. Sono animali da palco questi ragazzi, ogni gesto ed ogni suono appare semplice e naturale, il trasporto del pubblico è evidente e totale. E' in uscita il loro secondo disco: dopo l'Ep "Good news for hard stories", esce l'album "The amazing story of Roller Kostner" un concept album ispirato alla figura dell'omonimo personaggio di fantasia. Reduce di guerra, invecchiato precocemente a causa delle innumerevoli storie ascoltate, impazzito per le molte vissute, Roller Kostner ha accettato di convivere con i mostri che lo accompagnano dentro e fuori di sé, ed ora improvvisa canzoni. Gli Wonder Vincent sono stati convincenti e irriverenti allo stesso tempo. Chi ha vinto? E' stato difficile per i giurati decretare un vincitore, le band presenti erano convincenti e talentuose, figlie di quel movimento che ha portato i musicisti della nostra regione a riscuotere l'interesse di prestigiosi esperti del settore nazionali, e non solo. La scelta della band che andrà a rappresentarci in questa importante manifestazione è ricaduta sulla formazione che ha mostrato sul palco il maggior equilibrio fra le parti, unito alla considerevole esperienza, nonché all'indiscusso talento. And the winner is... "The Soul Sailor & The Fuckers".

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