Gli Ebrei a Palazzo Ducale di Venezia

Mercoledì, 21 Settembre 2016,
Sembra un paradosso, ma quella Venezia che crea, alimenta e conserva il ghetto degli Ebrei fin dal 1516 nell’area della fonderia di rame definita “geto nuovo”, oggi si ritrova ad organizzare proprio nel quartiere giudaico una splendida mostra come macchina della memoria dal titolo: “Venezia, gli Ebrei e l’Europa. 1516-2016”. La mostra, visitabile fino al 13 Novembre 2016, e il catalogo che racchiudono quanto di  più interessante e stimolante è stato prodotto dagli Ebrei a Venezia, sono espressione del loro atavico spirito di trasformare le sconfitte in elementi di progressione e di progresso. Così vediamo i torchi delle tipografie ebraiche sempre in funzione, i sermoni riprodotti dei rabbi nelle sinagoghe ove accorrevano diplomatici e fedeli cristiani, gli spartiti di musica di cultori creativi e informati. Vengono posti in visione solo una parte del vasto repertorio di libri di filosofia e del pensiero economico-politico. Come suggerisce Giulio Bosi, sarebbe opportuno, dopo la mostra lanciare l’idea di una vera “Enciclopedia del ghetto di Venezia”, poiché dal ghetto gli ebrei con la loro imprenditorialità sono riusciti a rallentare il declino di Venezia nei secoli XVII e XVIII. I veneziani lo sanno e pur relegandoli in un’area di marginalizzazione e segregazione, allora hanno rinnovato il diritto ebraico di residenza ed oggi hanno ricordato il contributo economico e storico in una sontuosa e vasta mostra. 

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