• Umbria...L’estate sta finendo

    Lunedì, 01 Ottobre 2012,
    L'estate che sta scivolando verso un autunno che speriamo non sia troppo caldo, viene archiviata come una delle più infuocate degli ultimi anni. E non solo da punto di vista meteorologico con le sue calure, siccità, incendi, ma soprattutto per l'atmosfera surriscaldata dalla politica, dalle polemiche partitiche, dalle discutibili iniziative di leader, dagli interventi di giudici d'assalto, dalla ventilata chiusura dell'ILVA a Taranto. Ci si divide su tutto. Persino l'Olimpiade di Londra è stata oggetto di controversie. La Pellegrini dall'altare alla polvere; al contrariola Rossi con la sua medaglia d'oro al tiro a piattello, esprime nella sua disarmante semplicità e bravura il vero volto dei giochi. A questi hanno partecipato anche degli atleti umbri, senza medaglie (tranne il bronzo ad Andrea Giovi per la pallavolo) ma tutti accumunati da quello spirito decouberteniano che conferisce all'Olimpiade il valore aggiunto di ogni competizione sportiva. Ma gli umbri non sono preoccupati delle mancate medaglie; altri sono i problemi che li assillano. Emergenza siccità, stato di calamità per l'agricoltura, infiltrazioni criminali nel tessuto economico e sociale, ventilata chiusura di centri direzionali e fabbriche, aumento della disoccupazione giovanile. Nulla di nuovo. Su questi problemi paginate di quotidiani ci hanno "riscaldato" il cervello per tutta l'estate. Ma ce l'hanno riscaldato anche per un altro paio di motivi: l'eliminazione o l'accorpamento di istituzioni, il varo seppure parziale della riforma sanitaria umbra. Terni scompare come provincia, a meno che non intervengano salvataggi dell'ultimo momento. Ma serve veramente la provincia? Non dovevano essere tutte eliminate nel 1970 quando sono state istituite le regioni? A chi hanno giovato? Pensiamo male se diciamo essenzialmente ai politici? E chi protesta se si effettua la fusione dei piccoli comuni che in Umbria passerebbero da 92 a 50 dopo il "disboscamento". Certo no i cittadini quando si spiega loro che accorpare significa semplificare e sburocratizzare. E soprattutto effettuare risparmi che potrebbero esser dirottati versi servizi sociali. Senza amputare tradizioni e culture di comuni confinanti. Lo stesso vale per l'accorpamento dei tribunali che in Umbria rimangono tre: Perugia, Spoleto, Terni. La tematica della fusione delle ASL e di alcuni servizi, inserita nel contesto della riforma sanitaria umbra, ha una valenza più pregnante poiché muove maggiori interessi, di cui la salute è il principale. Si parte sempre dalla spending review montiana, che vede nel risparmio e nell'eliminazione di sprechi l'asse portante delle strategie sanitarie, per portare alla gente un messaggio di novità che significa mantenere la qualità del servizio a fronte di innovazioni assistenziali che richiedono adattamento e responsabilità. Certo è duro spiegare ad un cittadino di S. Giustino che deve recarsi ad Orvieto per un accertamento diagnostico eliminato nel suo territorio a causa della spending review. E che dire a quella donna che vorrebbe partorire all'ospedale di Assisi il cui punto nascita è stato cassato perché i neonati dell'anno precedente erano di poco inferiore a quello previsto dalle norme vigenti (500)? Grandi, piccoli problemi che l'Umbria risolve con la sua determinazione e coesione sociale. Caratteristiche che fanno piacere l'Umbria a tante persone.
    Mario Timio

    Direttore Responsabile
    Arte, Lifestyle, Eventi.

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