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Se la crisi aguzza l’ingegno

Giovedì, 12 Maggio 2016,
“É nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato”, scriveva Albert Einstein negli anni ’50. E noi aggiungiamo in tono meno  aulico ma storicamente più robusto perché di stampo latino: “Mater artium necessitas”, la necessità aguzza l’ingegno. E mai come in questo tempo di crisi, che ci riporta al secondo dopo guerra, assistiamo ad un florilegio di iniziative, di star-up, di invenzioni ed anche di brevetti. Negli ultimi anni l’Ufficio europeo dei brevetti ha pubblicato 14.000 domande con prevalenza del Manifatturato avanzato (69.5%), Biotecnologia (6.8%), Micro e nano elettronica (5.7%). Nel campo della tecnologia green i brevetti italiani sono cresciuti del 5.4% e quelli del Ket (Key Enabling Technology) dell’1.1%. Nel complesso le tecnologie abilitanti sono ritenute capaci di innovazioni accelerate in modo trasversale. Scendiamo un po’ in basso. Se è vero che la crisi è un’occasione per ritrovare fiducia, per adottare un approccio resiliente, per coinvolgere in questo percorso le formazioni giovanili, l’obbiettivo è in progress. O meglio, stiamo navigando in una rivoluzione culturale incredibile per l’Italia fino a poco tempo fa. Oggi, se un giovane ventenne decide di fare l'imprenditore, non si evoca più la figura del figlio di papà, ma di un creativo, che rischia e che si mette in gioco. Fotografano questa rivoluzione le pagine di un libro: “Il Sud vola. Viaggio tra start-up e giovani innovatori” di Alessandro Cacciato (Edizioni Medinova), recensito recentemente sul Sole24 Ore.  Si scopre così che in Sicilia – terra di storie e di povertà – si è deciso di scommettere su artigianato e digitale, su scuola e territorio che finalmente dialogano e si aprono a giovani di buona volontà e alle menti migliori. “Questi ragazzi e ragazze non hanno ceduto alla disperazione, ma si sono anzi ingegnati per fare impresa nella legalità, cercando di riappropriarsi del loro territorio, lontani dalle logiche della clientela politica e dall’azione delle mafie”. Certo, le start-up non risolvono la crisi economica della Sicilia e del Mezzogiorno, ma sono segnali tangibili di ripresa poiché alimentano speranze, potenziano talenti, trasmettono saperi e fiducia. Non solo, queste iniziative valorizzano tesori artistici, scoprono borghi e paesi devastati dall’incuria, creano centri culturali. A Favara (Agrigento) hanno addirittura istituito il Museo delle Persone dotato di una galleria d’arte contemporanea che ospita i maggiori artisti emergenti internazionali. Con grande ricaduta sul turismo. Se questo messaggio culturale partito dalla Sicilia potesse risalire l’intero stivale, molti dei nostri problemi economici e occupazionali sarebbero in via di risoluzione. Sarebbero così ancora attuali le parole di Antonio Gramsci: “Preparatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”. E allora, entusiasmo, forza, intelligenza rappresentano un trittico che serve all’Italia per superare la crisi e progredire.
Mario Timio

Direttore Responsabile
Arte, Lifestyle, Eventi.

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