Un Giappone urbano e contemporaneo. Questa l’ispirazione che ha guidato Vudafieri-Saverino Partners nella definizione del concept design di Matanē, locale di street food nipponico con 42 coperti, dal fascino spiritoso e pop, che inaugura il suo secondo spazio a Milano nell’elegante cornice di Piazza Wagner 6. Protagonista della cucina è l’onigirazu un panino di riso racchiuso da un’alga nori e farcito con ripieni diversi, nato negli anni Ottanta dalla cultura manga.
Il nuovo concept design riguarderà anche il Matanē nei pressi di Porta Garibaldi, aperto nel 2021, noto per essere stato il primo ristorante milanese a proporre questa specialità.
Con questa apertura gli architetti Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri aggiungono un ulteriore capitolo all’elenco di locali realizzati che conta molti esempi di eclettismo interpretativo, come nei casi del Ristorante Berton, Dry, Røst e Kanpai a Milano, Terrazza Aperol a Venezia, Chez Pierre a Montecarlo, Paradiso ad Abu Dhabi e Cannes.
I 78 mq di Matanē si sviluppano su due sale, che ospitano 42 coperti, a cui nella bella stagione si aggiunge un piccolo dehor. Per vivere un’esperienza capace di connettere la cultura pop dei manga con quella della cucina tradizionale giapponese, Vudafieri-Saverino Partners si è focalizzato sui caratteri tipici del design e del mondo del Sol Levante. A partire dalle atmosfere e strade di Tokyo colme di luci, insegne, locali street food e sovrapposizioni cromatiche che ritroviamo nelle carte da parati e nelle lampade multicolor in silicone da tavolo e da soffitto del brand Sowden. Richiamano la tradizione giapponese le leggere librerie a parete, realizzate su disegno degli architetti: una reinterpretazione dei fusuma e shoji, pannelli e porte scorrevoli che delimitano gli spazi delle tipiche abitazioni del Sol Levante.
Il colore ha un ruolo di spicco nella definizione dello spazio e guida tutte le scelte di interior design, dalle luci agli arredi fino alle grafiche sui muri. Simbolo di buon auspicio e felicità, il rosso - colore sacro per eccellenza, utilizzato nel lessico dell’architettura giapponese per rappresentare le divinità e decorare i templi shintoisti - è utilizzato nelle sue sfumature per i tavoli, le sedute, le panche, gli imbotti. A dare un tocco ancora più pop l’impiego del jeans, tessuto di cui il Giappone vanta una produzione d’eccellenza, usato per cuscini e paravento. All’entrata protagonisti dello spazio sono il bancone in legno con pannelli a rete in rame e la bottigliera a parete, entrambi disegnati da Vudafieri-Saverino Partners. Il carattere urbano si ritrova anche nel bagno, dove viene riprodotta la suggestione delle strade di Tokyo attraverso decorazioni a strisce bianche, che rievocano gli incroci pedonali, un semaforo e le immagini proiettate in loop da uno schermo.