Riuso temporaneo o permanente e rigenerazione urbana

Lunedì, 07 Ottobre 2013,
Il tema del “riuso” è oggi un aspetto attuale e dominante della realtà socio-economica che stiamo attraversando. Appare oggi quasi come una sfida educativa piuttosto che ambientale ed economica, per trasmettere all’opinione pubblica l’enorme importanza del recupero e riuso di quanto già edificato e non più utilizzato. Per ridare futuro e dignità a luoghi abbandonati riconsegnandoli alle comunità e realizzando un’idea nuova di economia, che crei lavoro salvaguardando le grandi ricchezze naturali, storiche e paesistiche che l’Italia può vantare. Operare su queste realtà per recuperarle significa anche realizzare un progetto economico che restituisca ai cittadini un patrimonio oggi indisponibile che, oltretutto, può rimettere in moto un comparto, quello dell’edilizia che non può essere concentrato solo sulle nuove costruzioni. Molte sono ad oggi le associazioni, le manifestazioni ed i concorsi rivolti al riuso delle nostre città e del nostro territorio. L’obiettivo è sempre quello di riuscire a proporre il “ri-utilizzo” del patrimonio edilizio esistente e gli spazi aperti vuoti, in abbandono o sottoutilizzati di proprietà pubblica o privata, per riattivarli con progetti legati al mondo della cultura e associazionismo, dell’artigianato e piccola impresa, dell’accoglienza temporanea per studenti e turismo giovanile o quanto altro possa essere compatibile con l’oggetto della trasformazione. Le finalità economiche, sociali ed urbanistiche che si intendono perseguire con questi concorsi, sono la rigenerazione urbana in termini di riqualificazione del patrimonio edilizio, la sottrazione dello stesso ad atti di vandalismo e deperimento, la sussidiarietà con il terzo settore, il contenimento del consumo di suolo, il sostegno degli spazi autogestiti e dei servizi autopromossi dalle comunità locali. Kultur Fabrik-Perugia, un esempio attuale e calzante sul tema del riuso nella città umbra, rappresenta un progetto di ricerca universitario da cui è scaturito un workshop-concorso didattico sul riuso dell’ex carcere maschile di piazza Partigiani, identificato dalla Fondazione come uno dei luoghi simbolo della città, in cui poter operare azioni di rigenerazione e riqualificazione attraverso l’individuazione di possibili funzioni tese a sviluppare attività culturali e creative, in particolar modo rivolte ai giovani. Così come accadrà per l’ex cinema Turreno a Perugia dove rimarrà la sala Turrenetta adibita agli spettacoli, ma la maggior parte del locale ospiterà una galleria commerciale vicino al duomo di Perugia.  Non sempre il concetto di riuso gode del parere favorevole da parte dei cittadini, soprattutto quando a farne le spese sono locali con una lunga tradizione storica e simbolo della città come nel caso sopra citato. Ma la società ci insegna che gli spazi che “vivono” fanno vivere le città; non possiamo per cui negare questa realtà e dobbiamo ricordarci del potenziale economico, sociale e culturale della salvaguardia e riuso degli spazi urbani. Basta pensare a quegli esempi già collaudati e riusciti come la sede espositiva del museo Burri a Città di Castello realizzata negli Ex Seccatoi di Tabacco. L'attuale destinazione ha salvato da sicura distruzione le strutture architettoniche, interessante esempio di ingegneria industriale novecentesca.

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