Riviste, periodici, pubblicazioni, libri, cataloghi, blog, l’editoria del design comprende molteplici forme e linguaggi, che si declinano in diversi profili di documentazione; sperimentazione e innovazione del prodotto e si traducono in un libero scambio di idee e condivisione della conoscenza. Inevitabilmente le dinamiche evolutive del XX secolo hanno caratterizzato lo sviluppo della comunicazione, e la grande espansione della cultura mediatica che gira intorno al sistema del design ha subito sostanziali trasformazioni. Fin dall’Ottocento i designer hanno scritto sul proprio lavoro e su quello di altri, hanno steso manifesti, pubblicato libri e manuali didattici, fondato e diretto riviste, alimentando il dibattito teorico-critico. E in questa dimensione, nel Novecento l’evoluzione del design trova alimento nell’editoria specializzata. Il 1928 è stato un anno decisivo per la storia dell’editoria italiana legata all’architettura; in quell’anno nelle edicole e nelle biblioteche del tempo cominciarono ad uscire due riviste destinate a lasciare indubbiamente un segno sulla nostra cultura, Domus e Casabella, punti di riferimento italiano e internazionale per il design, l'architettura, l'arte e la creatività in generale. Sono i Sessanta, gli anni del boom dell’economia, ma soprattutto del consumo, dove il prodotto entra a contatto con l’utente, dove le riviste raggiungono il massimo delle loro tirature e diventano un importante strumento di intrattenimento. Figlie del boom economico sono Interni Magazine del 1954 e Abitare del 1961, riviste che diedero e danno ancora oggi voce delle nuove tendenze nel mondo del design e dell'architettura, massimi punti di riferimento internazionali per la cultura creativa italiana e globale. Nell'ultimo mezzo secolo si è assistito a un esponenziale crescita numerica nella comunità del design, che ha avuto delle ricadute nel campo della comunicazione e sugli sviluppi degli strumenti di divulgazione strettamente legati al pubblico ricevente. La stessa Domus è nata come consumer, mezzo di informazione, e non come rivista di progetto. O il taglio dello still life intrapreso da Casa Vogue dagli anni Sessanta, definita una rivista con il fascino discreto delle signore, che continua ancora oggi ad essere la linea presa da molti editori. Quel taglio editoriale che “educa” il mondo dell’arte nelle forme della cultura di massa. Perché l’editoria nel design non è solo finalizzata a far conoscere il prodotto, è anche divulgazione e promozione che necessitano di una risposta emotiva, che crea quella connessione tra gli oggetti e le persone. Siamo nell’era digitale e del design “diffuso”, gli anni della “popolarizzazione” degli universi accessibili, non solo nella fruizione ma anche nella creazione, sono gli anni della comunicazione veloce. Accanto alle riviste di settore, che prima del XXI secolo facevano da padrone nella selezione dei progetti, sono nate riviste indipendenti, blog, magazine online che hanno saputo arricchire la sete di informazioni e tenerci aggiornati costantemente su tendenze, prodotti, e protagonisti del design. La familiarità con le nuove tecnologie ha aperto la strada a una nuova tipologia di lettore, ma anche di divulgatore, la pubblicazione di progetti “indipendenti” o la crescita dell’attività editoriale Do It Yourself. Realtà virtuali che cercano di unire professionisti e giovani creativi pubblicando le ultime novità nel campo dell'architettura, del design, della tecnologia e dell’arte. Fondato nel 1999, Designboom è il primo design blog al mondo, pioniere dell’arte digitale, ma non solo; tratta i temi di maggiore attualità in questi campi, organizzando mostre e collaborando con le più importanti aziende del mondo. Deezen, Core77, It’s Nice That, Fiera, Eye sono solo alcuni riferimenti dell’editoria digitale del design, un sistema mediatico della rete che non promuove solo oggetti “blogherizzabili”, ma stimolano l’attività di continua ricerca nel mondo del design in costante connessione tra canali on-off line. Stampa e digitale, ci offrono entrambi strumenti indiscussi, una vera e propria esplosione di notizie che il lettore può filtrare secondo una sua sensibilità ed interesse.
Giusy Facciponte