• Riforma costituzionale: le novità in corso di approvazione

    Sabato, 21 Marzo 2015,
     
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    L’iter legislativo aggravato previsto dall’art. 138 per la modifica della Costituzione è ancora in corso, ma i punti salienti del disegno di legge di riforma sono già ben delineati. Tra le novità più significative è da segnalare il superamento del bicameralismo perfetto in favore dell’introduzione di un bicameralismo differenziato: il Parlamento continuerà ad articolarsi in Camera dei deputati e Senato della Repubblica ma i due organi avranno composizione e funzioni differenti. Il Senato subirà profonde modifiche, diventando un organo rappresentativo delle istituzioni territoriali composto da 100 membri, non più ad elezione diretta: 95 senatori saranno scelti dai Consigli regionali tra i propri componenti ed i Sindaci dei rispettivi Comuni (il mandato coinciderà con la durata degli organi delle istituzioni nelle quali sono stati eletti, senza alcuna indennità ulteriore) e gli altri cinque potranno essere nominati dal Presidente della Repubblica tra i cittadini che si sono distinti in campo sociale, scientifico, artistico o letterario (e rimarranno in carica per sette anni, senza possibilità di essere nuovamente nominati). Alla Camera resterà affidata, oltre alla funzione di indirizzo politico e di controllo dell’operato del Governo, anche la funzione legislativa, fatta eccezione per alcune ipotesi nelle quali sarà esercitata collettivamente; negli altri casi il Senato potrà esaminare i disegni di legge approvati dalla Camera, se ne ha fatto richiesta, entro dieci giorni, tramite un terzo dei suoi componenti, ma la pronuncia definitiva sulle eventuali proposte di modifica spetterà comunque alla Camera. Sarà anche rivisto il riparto di competenza legislativa e regolamentare tra Stato e Regioni, con la soppressione della competenza concorrente ed una redistribuzione delle materie. È inoltre prevista l’abolizione del Cnel e la soppressione delle Provincie. Ad essere modificato sarà anche il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica, che in caso di impedimento verrà sostituito dal Presidente del Camera, e non più del Senato.
    Letto 1154 volte Ultima modifica il Martedì, 04 Dicembre 2018 12:43
    Elisabetta Bardelli

    Elisabetta Bardelli

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