• Il Sindaco di Foligno e le carte della vivibilità, accoglienza e bellezza artistica

    Nando Mismetti ha vissuto e costruito la storia di Foligno negli ultimi quindici anni. Cioè nel periodo post-terremoto del 1997, prima come vicesindaco ed ora come Sindaco. Osservatore privilegiato e regista, fa il punto sulle ricadute positive che il sisma ha avuto sulla realtà folignate. Strutture pubbliche dismesse, palazzi nobiliari obsoleti, chiese abbandonate, quartieri fatiscenti hanno subito profonde ristrutturazioni conferendo alla città nuova vivibilità, accoglienza, bellezza con un tocco di eleganza che coniugano antichità e modernità in una sintesi di grande impatto architettonico. "Il processo di ricostruzione punto di riqualificazione della città con proiezione futura - argomenta il Sindaco - ridisegna la città e frazioni dentro filoni che riguardano la valorizzazione dei beni culturali, accettando le sfide del presente e del domani. Lo stanno a testimoniare il centro di protezione civile e di arte contemporanea, la chiesa di Fuksas, lo stesso centro storico, in parte il nuovo ospedale. Insomma tutte opportunità di eccellenza e proposte culturali che migliorano la qualità di vita della popolazione. Senza contare il processo di urbanizzazione e di ripavimentazione del centro storico, eseguito sempre nell'ambito della ricostruzione post sisma. Sotto il profilo tecnico l'architetto Luciano Piermarini, dirigente dell'Area governo del Territorio del Comune di Foligno, afferma che il processo di ricostruzione si inserisce nel Piano Regolatore Generale, già deliberato prima del sisma, e che quindi ha aperto la strada ad un processo accelerato e programmato di ristrutturazione sia del centro storico della città che delle frazioni. "Abbiamo conservato tutti i luoghi del patrimonio culturale - spiega Piermarini - con il valore aggiunto della qualità dello spazio e della sicurezza, creando un sistema urbano di tipo policentrico, per cui Foligno torna ad avere un centro di un preesistente piano urbanistico". Il tutto per dare alla città maggiore vivibilità, accoglienza e bellezza artistica. Viene ribadito il concetto che tutti hanno contribuito alla ricostruzione della città, con una percentuale del 25-30% a carico del privato. Il rinnovato look cittadino richiede iniziative turistiche che si stanno realizzando. Intanto Foligno viene frequentata da circa 150.00 persone in virtù della caserma militare. E' ovvia l' espansione dell'offerta alberghiera e di iniziative culturali come i nuovi circuiti museali e di sicurezza quale il collegamento tra il Plateatico e il centro storico. Mismetti è dell'idea che i centri storici si salvano riportando i cittadini nei medesimi centri riqualificati e tenuti in sicurezza. La realizzazione della pavimentazione e della piedilizzazione delle vie del centro ne è un'ulteriore dimostrazione. Il Sindaco insiste sulle iniziative culturali volte a far conoscere e apprezzare i grandi personaggi della città tipo l'architetto Giuseppe Piermarini e il medico Gentile da Foligno. Il tutto aggiunto all'espansione pubblicitaria dei grandi eventi del folignate: la Quintana, i Primi d'Italia, Segni barocchi. Un sistema culturali che si allarga anche alla periferia. Il museo di Colfiorito ne è una testimonianza. Quando si tocca il problema dell'assistenza sociale, il Sindaco asserisce che pur con le difficoltà del momento, si mantengono inalterati il numero e la qualità dei servizi. Come? La riduzione della manutenzione della città ha compensato l'attenzione al welfare. Parallelamente non si accendono nuovi mutui e si effettuano poche sostituzioni del personale. In sintesi, dall'intervista emerge una figura di Sindaco consapevole del suo lavoro, attento ai problemi della comunità, innamorato del suo ruolo e della sua città.
    Mario Timio

    Direttore Responsabile
    Arte, Lifestyle, Eventi.

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