Una città con un’impronta artistica costantemente in divenire, con una incessante ricerca e un fervore che la fanno assurgere a “madrina” della produzione e della rappresentazione artistica contemporanea.
Le stazioni Metrò dell’Arte di Napoli, il museo di Capodimonte, il museo del Novecento a Castel Sant’Elmo, il museo Pan rappresentano il fil rouge lungo cui si dipana la sensibilità artistica della città. La perfetta fusione tra l’anima antica e classica di Napoli con quella vivace, innovativa e moderna la si ritrova nel Museo Madre, il Museo di arte contemporanea Donnaregina e si incarna totalmente nella mostra “Pompei@Madre. Materia Archeologica”.
Un evento culturale unico in Italia frutto di una inedita collaborazione fra il Parco Archeologico di Pompei, uno dei più importanti siti archeologici al mondo e il Madre, il museo regionale campano d’arte contemporanea, premiato più volte come il miglior museo d’arte contemporanea d’Italia.
A partire dal confronto fra le rispettive metodologie di ricerca, ambiti disciplinari, collezioni, questa mostra si addentra nello studio delle possibili, molteplici relazioni fra patrimonio archeologico e ricerca artistica, proponendo un dialogo fra straordinari ma poco conosciuti e raramente esposti materiali archeologici, tutti di provenienza pompeiana, e opere d’arte moderna e contemporanea.
Un incontro scientifico e culturale che ha dato vita al più ambizioso e spettacolare progetto di esposizione e ricerca, in cui la materia archeologica incontra l’arte contemporanea, dando vita ad una contaminazione spettacolare e di grande impatto. La mostra vede oltre novanta artisti e intellettuali moderni e contemporanei coinvolti e si articola in due capitoli: Le Collezioni visitabile fino al 24 settembre 2018 e Materia Archeologica, che resterà aperta fino al 30 aprile. Per la prima volta, reperti archeologici poco conosciuti o inediti vengono messi a confronto con opere di arte moderna e contemporanea, riuniti nella suggestiva location del museo Madre.
Lo spettatore si ritrova immerso in un viaggio sensoriale attraverso trenta secoli di contemporaneità della Campania Felix e della cultura mediterranea. Inoltre la prospettiva temporale estesa, che l’accostamento fra archeologia e contemporaneità evoca, permette di rivelare ed esplorare la materialità dei reperti archeologici nel loro stato di conservazione attuale: ovvero l’intima fragilità, la natura effimera e il destino entropico di ogni opera d’arte, di ogni civiltà e di ogni cultura e quindi della storia umana stessa.
Opere, manufatti, documenti e strumenti provenienti dalle campagne di scavo a Pompei che ripercorrono la vita quotidiana della città antica, con un focus sul ruolo rivestito dalle arti e dalle scienze, incontrano documenti e opere provenienti dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Museo e Real Bosco di Capodimonte, del Polo Museale della Campania, oltre che di importanti istituzioni nazionali e internazionali quali la Biblioteca Nazionale e l’Institut Français di Napoli, la Casa di Goethe e la Biblioteca dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, la Foundation Le Corbusier e l’École Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi, oltre che da importanti collezioni private nazionali e internazionali.
Mariella Sportiello