“Morfologie Meccaniche. Assemblage e collage”

06.05.21 , Eventi , Elisa Giglio

 

“Morfologie Meccaniche. Assemblage e collage”

ArtSharing, giovane realtà poliedrica molto attiva nel panorama dell’arte contemporanea, ospita la mostra “Morfologie Meccaniche. Assemblage e collage” dell’artista Vanzuk dal 13 maggio al 28 giugno a Roma, a cura di Penelope Filacchione.

Vanzuk, con le sue "macchine" che strizzano un occhio al Dadaismo e uno ad Escher, riapre la stagione degli eventi in presenza da ArtSharing. Un’esposizione che lascia a bocca aperta i visitatori per la particolarità delle opere esposte: macchine inutili e per questo quanto mai utili, perché liberano la nostra fantasia dall'ossessione dell'utilità, del fare, del giungere, del produrre. Che siano assemblage o collage, sanno sempre stupirci con piccoli dettagli di poesia e un chiaro divertimento, senza rinunciare mai al giusto equilibrio visivo ottenuto in maniere sempre sorprendenti, a volte barocche, altre semplicissime.

Elena Spirito, in arte Vanzuk, è un ingegnere prestata all'arte, o forse sarebbe ormai meglio dire che è un'artista prestata all'ingegneria: il suo lavoro artistico, iniziato ufficialmente nel 2006, è diventato nel tempo dilagante fino ad occupare ogni angolo del suo spazio disponibile e quasi della sua vita. I suoi collage costruiscono spesso delle geometrie impossibili - triangoli di Penrose, nastri di Moebius, prospettive distorte alla Escher - che si intrecciano fra loro nello spazio del fondo creando illusioni tridimensionali, ma nascondono anche un piccolo divertissement: ciascuno di essi contiene infatti una piccola storia dell'arte à la Vanzuk dato che i ritagli di carta - scelti con precisione maniacale - provengono in molti casi da riproduzioni di opere di artisti famosi, mescolate fra loro fino a creare delle “convivenze  forzate” tra personaggi del passato che, con ogni probabilità, non si sarebbero apprezzati vicendevolmente.

Innamorata di ogni mezzo espressivo, dalla grafica alla fotografia e alla produzione digitale, Vanzuk si dedica al collage di qualunque tipo. All’interno della mostra è possibile ammirare una serie di sculture in assemblage nelle quali ingranaggi, oggetti e cinghie costruiscono un discorso visivo di volta in volta sontuosamente barocco o di semplicità minimale. In mostra anche una foto ritratto dell'artista, realizzato da Ilaria Di Giustili.

Collegamenti, connessioni, rondelle, ingranaggi d'orologio, piccola ferramenta, object trouvé, hanno tutti il loro scopo e sono congiunti tra loro con precisione artigianale, rendendo assolutamente plausibile l'illusione che tutto ciò possa mettersi in moto da un momento all'altro: dunque non vere e proprie macchine funzionanti, ma meccanismi visivi che avviano associazioni di idee e rimandi su rimandi, per poi liberarsi nella fantasia di ognuno.

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