10.08.19 , Arte , Collaboratore Riflesso
Quando mi chiedono che cosa ho conosciuto della popolazione della Valnerina nelle mie visite post sisma rispondo “La tenacia e la dignità”. Ed è realmente così. Cos’altro dire di persone che, abbandonato il disorientamento iniziale, hanno intrapreso da subito un cammino all’insegna della bellissima normalità? Ad un anno dall’evento che ha spazzato via la quotidianità in Valnerina, insieme al fotografo Marco Giugliarelli ho raccolto testimonianze e racconti inediti di questa Umbria in un prodotto di comunicazione voluto e promosso dalla Regione Umbria: Samuel ha un anno. E una casa. Storie di persone di una terra coraggiosa. Ora il libro, grazie a un’idea dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, promossa da Sistema Museo e qualificata dalla collaborazione della Casa di reclusione di Spoleto e del Comune di Spoleto, è diventato un’installazione artistica che ha fatto tappa prima a Expo Casa 2018 e, successivamente, a Palazzo Collicola: ARTquake. Dieci micro case, ideate da una équipe di giovani studenti dell’Accademia e realizzate dalla falegnameria della casa di Reclusione, dove entrare per vivere un’esperienza straordinaria. Un piccolo borgo ideale al crepuscolo dove le immagini permettono un’esperienza immersiva nella Valnerina, che rimarca la necessità di affrontare i temi della ricostruzione post sisma attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali, dove dal “dov’era, com’era” si riflette sulla qualità architettonica. Un’opera che mette al centro dell’attenzione e le vite e le emozioni di chi queste terre le abita.
Viaggio di casa in casa
Il nostro viaggio immaginario inizia con una prima sosta didascalica in cui è illustrato il progetto e continua con l’esperienza vissuta dalle quattro ragazze della task force di restauratrici diplomate all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze “prestate” all’Umbria per gli interventi di messa in sicurezza delle opere danneggiate dal terremoto e custodite nel Deposito di Santo Chioso a Spoleto. Qui è racchiusa l’essenza dell’Umbria e l’identità culturale collettiva dei suoi abitanti, un patrimonio che va difeso per ricordare chi siamo. C’è anche la storia di Giulia, che ha deciso di trasferirsi da Bergamo a Norcia per lavorare nella lussuosa struttura ricettiva di Palazzo Seneca, splendida dimora del 1.500 nel centro storico subito dichiarato struttura sicura, ma chiusa al pubblico in via precauzionale. Ad aprile la lussuosa struttura ha riaperto i battenti a turisti e visitatori, reclutando Giulia nello staff che dai nursini ha imparato a vivere il presente e a non arrendersi mai. Emozionanti le immagini che ritraggono i giovanissimi del neo Corpo europeo per la Solidarietà che hanno raggiunto Norcia da sei paesi dell’Europa per aiutare la popolazione grazie ad attività con i bimbi e seminari, ma anche in un giro di briscola dopo cena. La ricostruzione inizia anche da qui. Esemplare è la storia della famiglia Cetorelli, produttori di pecorino a Campi di Norcia da tre generazioni. Il terremoto non li ha fermati nemmeno un momento. Giusto il tempo di capire da dove ricominciare e tutto è subito ripartito. “Fermarci? Chi lo spiega alle pecore?”. Con il racconto della famiglia Brandimarte e dell’allevamento di cavalli allo stato brado voliamo nella splendida Castelluccio. Loro, gli “irriducibili”, sono stati gli ultimi a lasciare la Piana e i primi a farvi ritorno. Le immagini della transumanza dei Brandimarte per portare la mandria a valle a dicembre, un viaggio difficile a causa del sisma che ha reso inagibile la strada verso Norcia e quella nei boschi, ha fatto il giro del mondo. Sono dei bambini delle scuole di Norcia e Cascia i volti ritratti nei loro grembiuli rosa e azzurri e che, ad un anno dal sisma, trascorrono le mattinate in nuove scuole belle e sicure, immersi in una bellissima normalità.
Di casetta in casetta, si arriva anche in quella che ospita la storia che da il titolo al progetto. Samuel, insieme a mamma Pamela e papà Massimiliano, in un anno ha cambiato 9 case. Il piccolo nasce all’ospedale di Spoleto il 24 agosto a mezzanotte e cinquanta. Alle 3.36 il Centro Italia inizia a tremare portando via la casa di questa giovanissima famiglia. Nell’aprile 2017 la Regione Umbria consegna un modulo abitativo a Samuel: 40 mq con mura sicura e tutto quello che serve per tornare alla normalità. “Sfornare ciambelle, un letto vero, quattro mura: è la vita che torna”. E ancora, si parla di Rossella, preside combattente dei 1.200 alunni delle scuole di Cascia e Norcia rese inagibili dal terremoto. A nemmeno 24 ore dalla scossa del 30 ottobre la preside, durante una riunione con i vertici istituzionali, ha richiesto dei moduli prefabbricati in due settimane. “Il sisma ha distrutto case e aziende, ma c’è un patrimonio ancora più prezioso da salvaguardare: i ragazzi, il nostro capitale umano”. Infine, la nostra immaginaria visita in Valnerina si conclude con la storia di Silvana che a Civita di Cascia produce zafferano anche per il Principe Carlo d’Inghilterra.
Cristiana Mapelli
RIFLESSO
Registrazione Tribunale di Perugia n.35 del 09/12/2011
ISSN 2611-044X