sezione arte riflesso magazine

“Trigonos”, un sodalizio di artisti capaci di “fare rete”

Venerdì, 07 Giugno 2013,
Arte,
Lo spazio d’arte di “Città Futura”, ricavato all’interno di Mandarini Arredamenti vede come protagonista il giovane sodalizio artistico che prende il nome di “Trigonos” e che da qualche tempo si è instaurato fra tre affascinanti artisti: Yuko Otake, Stefano Spagliccia e Simone Chiorri. Due pittori e uno scultore che hanno avuto la capacità e la lungimiranza di “fare rete” tra loro non solo per proporre un’offerta artistica più complessa, varia e interessante ma anche per produrre al loro stesso interno un volano di confronto intelligente e creativo, una sorta di virtuoso cerchio dell’arte che li rende, insieme, versatili, aperti, vivaci. I loro lavori, pur tanto diversi, si propongono dunque spazialmente riuniti, sebbene mai mescolati, e restituiscono una armonia sorprendente e coinvolgente. Chi guarda ha la netta impressione di un viaggio dentro quest’arte informale ma in realtà ricca di forme, di figure, di colori e materia che propone passioni e tensioni, libera espressione dove emerge, perfino violenta, la straordinaria bellezza dell’atto creativo. Yuko Otake è un’artista vitale. La sua creatività distribuisce energia esistenziale, esuberanza, dinamismo estetico e mentale. La sua tensione creativa si rivolge ai mondi, anzi agli universi, il femminile e il maschile, e cela un profondo interesse per la procreazione, la fertilità, lo scambio e la sinergia. Temi che le sono cari e ci aprono a una “visione del cuore delle cose” arricchita dal “satori” tipicamente orientale che rappresenta l'eredità culturale dell’artista giapponese. Stefano Spagliccia, scultore, propone opere essenziali e innovative nella loro forma primitiva: totem di argilla, ossature, stilemi di un primordiale umano o naturalistico; ma anche eroi, genti che sembrano cristalizzate dalla storia ma in attesa di una rinascita che diventa rivincita e, forse, rivoluzione. In lui emerge la capacità di raccontarsi, di porre i più profondi interrogativi sul cosmo e sulla natura, sulla conoscenza e sul progresso, con spiritualità e purezza di pensiero. Simone Chiorri si “espone” con una sorta di breve narrazione antologica della sua arte. Una viva testimonianza della sua evoluzione creativa, instancabile e adrenalinica, dove il flusso creativo è palpabile. Un esploratore, un poeta viaggiatore che indaga nel proprio animo e in quello degli altri, scoprendone il lato nascosto, a volte oscuro, con l’intenzione di rappresentare una visione molteplice e irripetibile, dell’esistenza e dell’inconscio. Questa percezione è ben presente sia nel segno pittorico che nella materia utilizzata; nel colore come nelle forme; nelle figure stilizzate e nei paesaggi astratti da cui emerge una morale della complessità che pochi artisti sanno davvero offrire alla lettura critica.

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