sezione arte riflesso magazine

Gerardo Dottori, eccellenza artistica dell’Umbria moderna

Lunedì, 10 Dicembre 2012,
Arte,
 
In Umbria non c'è solo l'arte, pregevole, di Giotto, Perugino e Pinturicchio, ma anche quella moderna e contemporanea, come si evince dalla guida appena uscita Umbria Arte Contemporanea-Percorsi & luoghi (Edizioni Big Projet, Perugia), che ho curato con A.C. Ponti, A. Baffoni, G. Brenci e F. Duranti. In questa regione ci sono diffuse testimonianze del contemporaneo con punte di assoluta eccellenza. A partire da Burri a Città di Castello, a Palazzo Collicola di Spoleto con capolavori dell'Informale, primo fra tutti Leoncillo, ai parchi di scultura di Tuoro sul Trasimeno e di Brufa. A Perugia c'è il Museo di Palazzo della Penna con le sei "Lavagne" di J. Beuys e il Museo Dottori. E proprio a Gerardo Dottori, il futurista perugino nato nel 1884 e scomparso nel 1977 è dedicato questo profilo per "Riflesso".  La rivoluzione artistica del Futurismo di F.T. Marinetti a partire dal 1909 ebbe varie stagioni e interpreti. Fra i suoi protagonisti, specialmente negli sviluppi dagli anni Venti, c'è il perugino Dottori, noto soprattutto per l'Aeropittura. Nel Movimento dal 1912, dovette attendere la fine della Prima Guerra Mondiale per affermarsi a livello nazionale. Nel 1920 la prima mostra a Roma da Bragaglia e da allora fu sempre a fianco di Marinetti. Non è stato soltanto pittore, ma anche critico d'arte, poeta, scrittore. Finita la prima stagione del dinamismo della macchina (anche lui dipinse cicli e motocicli dinamici), i futuristi elevarono lo sguardo e scoprirono che dall'aeroplano si vedeva il mondo in modo diverso e fu proprio Dottori, fra i primi, a creare l'Aeropittura, definita visione dall'alto, distorta e dilatata del paesaggio, in un'ottica "trasfiguratrice e lirica, sintetica, simultanea e compenetrativa", come recitava il Manifesto del 1932. Del resto, il futurista perugino aveva già sostenuto che il dinamismo non è solo della macchina, ma anche quello insito nella natura e – aggiungerà - quello che consente la visione dall'alto, precisando che non si trattava però del semplice dato fisico, bensì dalla condizione mentale nuova. Ecco allora i bellissimi paesaggi italiani ed umbri coi laghi e i fiumi trasparenti letti in prospettive infinite e spesso trasfiguratrici. Con l'aeropittura (ed anche con l'Arte sacra futurista) Dottori espose in tutto il mondo in particolari nelle rassegne internazionali come la Biennale di Venezia. Ebbe rapporti col regime come la maggior parte degli artisti dell'epoca; in realtà la politica lo interessava poco. Fu anche docente e direttore dell'Accademia di Belle Arti di Perugia dove si era formato. Dopo la fine della Seconda Guerra fu isolato come tutti i futuristi, accusati di collusioni. Continuò a dipingere in silenzio e creò, evolvendo l'aeropittura, il cosiddetto "Nuovo paesaggio moderno": splendide visioni dell'ambiente in cui stempera le arditezze futuriste e si concede al puro lirismo. Sue opere sono in musei di tutto il mondo e il mercato dei suoi dipinti è in continua e rapida ascesa nelle case d'asta internazionali.   GLI ARCHIVI DOTTORI E IL MUSEO A LUI DEDICATO L' "Associazione culturale Archivi Gerardo Dottori" è un laboratorio permanente di studio e divulgazione della figura e dell'opera di Gerardo Dottori e del Futurismo umbro. L'Associazione, nata nel 2005, ha realizzato nel 2006 il Catalogo generale ragionato dell'artista (EFFE Fabrizio Fabbri Editore) e numerose mostre in Italia e all'estero. Tiene l'archivio, anche cartaceo del Maestro oggetto di ricerche da parte di studiosi e studenti. Cura per il Comune di Perugia a Palazzo della Penna il Museo Dottori con i capolavori da lui donati nel 1957 e di altre enti pubblici e di privati concessi in deposito. www.gerardodottori.net Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

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