Le anime medievali di Sarzana e La Spezia: La fortezza di Sarzanello e il castello di San Giorgio

La provincia di La Spezia non è nota per le sue fortezze: il castello di San Giorgio (SP) e la fortezza di Sarzanello (Sarzana) non sono tra le mete più ambite, ma per chi la Liguria vuole viverla davvero, nella fatica della salita che porta a godere di un paesaggio difficile, stretto tra i monti e il mare, sono due punti di partenza insoliti, ma sicuramente privilegiati

31.07.17 , Architettura , Collaboratore Riflesso

 

Le anime medievali di Sarzana e La Spezia: La fortezza di Sarzanello e il castello di San Giorgio

La Spezia e Sarzana distano 17 chilometri, eppure hanno avuto una storia e uno sviluppo molto diverso. Nella più antica Sarzana, considerata erede della fondazione romana di Luni, svetta sulla collina di Sarzanello l’omonima fortezza che si affaccia sulla Val di Magra. Il castello viene citato per la prima volta nel 963, il suo ruolo si è modificato nel tempo, prima fu una struttura a scopo militare, successivamente residenza vescovile.

La fortezza come si presenta a noi oggi è il frutto degli eventi storici che sconvolsero questo territorio, considerato cruciale per la sua posizione strategica, punto di snodo tra la via Aurelia, la via Romea e la via per Parma e Piacenza. La Fortezza è composta da due fabbricati distinti: Il primo, costituisce il corpo principale, il castello vero e proprio, in pianta triangolare, con ai vertici tre imponenti bastioni.

Il secondo è un ampio rivellino anch’esso a pianta triangolare, ricalca quasi interamente le dimensioni del castello; contrapposto e collegato per mezzo di un ponte al primo elemento disegna una sorta di rombo costituito da due triangoli. La fortezza è circondata da un ampio fossato attraversabile grazie a un “ponte volante”, sin dai primi passi sul ponte la maestosità dell’ambiente è dirompente. La Medicea cittadella, insieme al forte di Sarzanello costituiscono un raro esempio di architettura militare definita “di transito”, ovvero del periodo di ricerca di forme nuove per distaccarsi da quelle medievali.

Diverse strade ci portano in vetta, quella panoramica e la “montata di Sarzanello”, questa via in ciottolato ci conduce sempre più in alto, fino ad essere circondati dalle colline del sarzanese. L’equilibrio tra i volumi della struttura, l’isolamento rispetto alle altre abitazioni, gli spalti, la torretta, i sotterranei e il panorama intervengono insieme a richiamare il prestigio e l’importanza di questo antico territorio.

La Spezia, città più giovane, dominata dal porto e sviluppatasi in funzione dell’arsenale militare, stupisce con la presenza del castello di San Giorgio, sorto nel 1262 per volontà di Niccolò Fieschi, da un forte già esistente sul “colle del poggio”. Esso ci rimembra che la storia della città ha radici più profonde e lontane, che nel tempo sono state più volte recise. Il castello è sede di un museo archeologico fondato nel 1873, ospita raccolte naturalistiche, reperti archeologici, collezioni zoologiche, pergamene, carte geografiche e documenti relativi alla storia della città. Il restauro della fortificazione iniziò nel 1985 e si concluse nel 1998, esso ha restituito questo simbolo alla cittadinanza dopo un lungo periodo di degrado e di abbandono degli ambienti interni ed esterni, consentendone un recupero funzionale.

Per non alterare l’aspetto originario dell’edificio in pietra a "faccia a vista" consolidatosi nel tempo, si decise di riproporne il tracciato con la stessa ripida pendenza. La pavimentazione degli interni è stata realizzata sempre in conformità al disegno antico con materiale lapideo a spacco. Sul portale di accesso sono stati ricollocati lo stemma della Repubblica di Genova ed il bassorilievo raffigurante San Giorgio e il drago e riportate alla luce una buona parte delle mura di cinta del castello trecentesco. La vista diretta sui tetti della città e sul mare, permette di seguire con lo sguardo il profilo tortuoso del golfo dei Poeti. Da questi due punti strategici per le due città possiamo ammirare e mettere a confronto l’entroterra e la costa spezzina, entrando nel cuore di due storie a lungo dimenticate, oggi cornici di eventi cittadini: concerti, spettacoli, rappresentazioni teatrali, mostre.

Samantha Chia

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