La città in rianimazione

08.02.21 , Architettura , Collaboratore Riflesso

 

La città in rianimazione

Un attivismo senz’altro apprezzabile e positivo ha consentito in pochi mesi dall’inizio del 2020 alla Regione Siciliana di lanciare ed esitare concorsi di progettazione per grandi attrezzature direzionali, proporre e realizzare il maquillage di spazi a verde, preannunciare idee per il rinnovamento di spazi urbani. A Palermo sono in corso di svolgimento le procedure per l’aggiudicazione di un concorso di progettazione per la nuova sede della Regione, nell’area di Viale Ugo la Malfa. A Catania, le ex-poste di V.le Africa sono state oggetto di un concorso di progettazione per definire la nuova Cittadella della Giustizia, sede unificata degli uffici giudiziari della città; ed ancora a Catania si prepara l’intervento sull’intero comprensorio degli ex-Ospedali S. Marta – Villermosa e Vittorio Emanuele (tra via Plebiscito e la zona di Montevergini) con diverse procedure per l’affidamento della progettazione.

In/Arch Sicilia propone una metafora ammiccante all’imperante discussione sull’emergenza pandemica: lo stato della città di Catania come un corpo giunto in sala rianimazione e per il quale si aprono due possibilità: un’applicazione terapeutica energica ma debilitante e soprattutto totalmente affidata ad agenti esterni e meccanici; oppure una stimolazione per inserimento di anticorpi vaccinali che mirano ad attivare reazioni endogene, durevoli. E in relazione a quest’ultima possibilità, In/Arch Sicilia sviluppa alcuni punti nodali per aprire una più complessiva riflessione e proposta che veda concorrere le energie della città.

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