Como insolita: la città di Alessandro Volta e del Razionalismo

Abbracciata dalle montagne e da una vegetazione lussureggiante, alla scoperta della città bagnata dal terzo lago italiano per estensione, tra monumenti di grande valore storico-artistico e scorci mozzafiato

03.12.18 , Architettura , Collaboratore Riflesso

 

Como insolita: la città di Alessandro Volta e del Razionalismo

La cittadina di Como sorge in un angolo di Lombardia incantevole. Abbracciata dalle montagne e da una vegetazione lussureggiante, Como è bagnata dalle acque del Lario, il terzo lago italiano per estensione.

Nonostante le piccole dimensioni, Como è una città dalla forte vocazione turistica e le ragioni di un flusso sempre crescente di visitatori sono molteplici. Monumenti di grande valore storico-artistico, panorami e scorci mozzafiato, posizione favorevole sia dal punto di vista climatico che logistico (è a breve distanza dal confine con la Svizzera, da Milano e da importanti scali aeroportuali) e, soprattutto, strutture di qualità destinate all’accoglienza turistica.

È la cupola del Duomo a vegliare dall’alto sulla città lariana e a indicare ai turisti la direzione da seguire per raggiungere il bel centro storico di Como. Il Duomo di Como, edificato a partire dal 1396 e terminato con la costruzione della cupola nel 1744, è uno degli edifici religiosi più grandi e spettacolari della Lombardia. Insieme al limitrofo Palazzo del Broletto di epoca medievale e alla Torre civica, la Cattedrale di Como rappresenta il cuore storico della città murata.

Il cittadino più illustre di Como è l’inventore e scienziato Alessandro Volta, personalità geniale con la quale la città lariana mantiene da secoli un forte legame.

Ad Alessandro Volta sono dedicati i monumenti più iconici della città: il Tempio Voltiano, che ospita cimeli e oggetti personali dello scienziato, e The Life Electric di Daniel Libeskind, opera ispirata alla tensione elettrica tra i due poli di una batteria e posizionata su una rotonda in mezzo al lago.

È proprio Alessandro Volta a dare il benvenuto in città ai visitatori, che quasi immediatamente lo incontrano lungo il cammino, giungendo in Piazza Volta. Su un lato della pittoresca piazzetta è stata posta una grande statua che ritrae Volta, firmata dallo scultore Pompeo Marchesi.

A breve distanza, al civico 62 di Via Alessandro Volta, si può vedere la casa dove lo scienziato morì nel 1827. A ricordarlo c’è una targa commemorativa: “Fu questa l’avita casa di Alessandro Volta”.

Infine il Faro Voltiano, che dall’alto della collina di Brunate domina la città e il Lago di Como, è dedicato a Volta e mira a celebrarne la grandiosità con i suoi 29 metri di altezza e la sua mole imponente.

Como, oltre a essere la vivace cittadina lombarda bagnata dal Lario che tutti conoscono, è anche un piccolo “museo diffuso” del Razionalismo.

La Como razionalista non si svela agli occhi dei visitatori più superficiali e frettolosi. Solo i viaggiatori che saranno in grado di andare oltre le apparenze riusciranno a perdersi per qualche istante nella bellezza e nell’originalità delle architetture razionaliste comasche.

Passeggiando sul lungolago o tra i vicoletti medievali del centro storico, basterà guardarsi intorno con un po’ più di attenzione per comprendere di trovarsi, magari senza saperlo, nel cuore del Razionalismo italiano.

Tra gli anni venti e trenta del XX secolo una nuova corrente architettonica vide la luce. Proprio a Como si trova quello che Bruno Zevi definì "il capolavoro del Razionalismo Italiano", la ex Casa del Fascio progettata dal geniale architetto Giuseppe Terragni. I lasciti del Razionalismo a Como non si limitano, però, a questo simbolico edificio.

Il Razionalismo in Italia fu una corrente architettonica avanguardistica, quasi eversiva, di decisa rottura con il passato. Nel 1928 Terragni, temendo che il progetto originale del Novocomum venisse rifiutato, presentò al Comune di Como un progetto più coerente con il gusto del tempo. Sotto le impalcature e i ponteggi, Terragni realizzò in gran segreto quello che sarebbe divenuto il simbolo della nascente corrente razionalista italiana.

Gli architetti razionalisti incarnarono un’epoca di sfrenata sperimentazione, alla continua ricerca di un linguaggio adatto a raccontare la città contemporanea. Ordine, linee rigorose e coerenza tra forma e funzione furono i pilastri di questa nuovo modo di concepire la progettazione.

I più significativi esempi del Razionalismo comasco li troviamo in Piazza del Popolo, sulla quale affaccia la già menzionata Casa del Fascio (1932-1936), e tra Viale Puecher e Viale Sinigaglia nel cosiddetto “quartiere razionalista” della città, dove si trovano lo Stadio Giuseppe Sinigaglia (1927), il Monumento ai Caduti (1933), il Novocomum (1928), la Casa ad appartamenti Giuliani-Frigerio (1939-1940), e ancora l’Idroscalo (1930), lo Yacht Club (1931) e la Canottieri Lario (1931). Quello nei luoghi del Razionalismo è un interessante percorso alla scoperta di una Como meno conosciuta ma decisamente affascinante. (www.luoghidavedere.it).

Lucia D'Addezio

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