Alviano, storia di terra e acqua

Giovedì, 22 Maggio 2014,
Di origine medievale, Alviano è un comune di circa 1500 abitanti in provincia di Terni. Feudo della nobile famiglia Liviani, di origine longobarda, da cui nacque il celebre condottiero Bartolomeo d’Alviano, questo piccol borgo arroccato vanta un prestigioso passato ed un mirabile paesaggio. Il primo insediamento documentato dell’attuale nucleo urbano è datato 996, quando il Conte Offredo, sceso in Italia al seguito dell’imperatore Ottone III, costruì il Castello di Alviano. Dal Conte discenderà la famiglia che assumerà il nome del feudo, una delle più potenti della zona. Durante le lotte tra Papato e Impero, la Chiesa, consapevole della fun-zione strategica del castello, concesse al territorio di Alviano la qualità di “Status”. Questo centro dell’Amerino raggiunse l’apice della notorietà e dello splendore ai tempi di Bartolomeo d’Alviano, il cui nome tra il ‘400 e il ‘500 era famoso in tutta Europa sia per le imprese di guerra, come capitano di ventura, sia per i suoi rapporti con le più potenti famiglie dell’epoca. È a Bartolomeo che si deve la ricostruzione e l’ampliamento dell’antico castello fortificato, devastato dalle scorrerie degli Amerini e dei Chiaravalle nel 1492. Con i lavori di ampliamento diverrà fortilizio e dimora signorile rinascimentale manifestando ancora oggi le caratteristiche di baluardo difensivo e di palazzo residenziale. Nel 1654 la rocca venne acquistata per 265mila scudi da Donna Olimpia Maidalchini-Pamphili, cognata di Innocenzo X, rimasta nell’immaginario popolare per le leggende legate ai suoi costumi licenziosi. Il castello, con un ampio cortile e una cappella con affreschi del XVII secolo, accoglie il museo che illustra la storia del comune, la civiltà contadina alvianese e dedica una sezione ai capitani di ventura umbri dove spicca chiaramente Bartolomeo. Nei  pressi, si apre il lago di Alviano che con i suoi 900 ettari di estensione è una delle oasi più grandi del WWF. L’Oasi si trova all’interno di un sito d’importanza comunitaria che interessa i comuni di Guardea, Alviano, Montecchio, Civitella d’Agliano. Creato artificialmente nel 1963 con uno sbarramento del Tevere il lago offre uno scenario naturalistico di gran suggestione e di rilevante importanza per gli aspetti floro-faunistici. L’area, comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce: palude, stagno, acquitrini, marcita, bosco igrofilo. La zona è ideale per il passo e la nidificazione di rari uccelli migratori e stanziali. È possibile ammirare il martin pescatore, lo svasso maggiore, aironi, cormorani, gabbiani, falchi, l’ arabusino e il cavaliere d’italia. Vivono inoltre moltissime specie di anfibi e rettili d’acqua.  Tra le specie protagoniste ci sono pesci gatto e carpe; tra gli anfibi il tritone crestato e la rana dalmatina.  All’interno dell’Oasi, per promuovere l’attività educativa, è presente il Centro di Educazione Ambientale “Oasi di Alviano”, con uno stagno didattico dove si svolgono anche attività di ricerca scientifica. BARTOLOMEO D’ALVIANO Figlio di Francesco d’Alviano e di Isabella degli Atti, Bartolomeo combatté sin da giovanissimo, inizialmente in Italia centrale, al soldo della Chiesa e nel 1496 per gli Orsini contro papa Alessandro VI e i Colonna. Nel 1503 al servizio del re d’Aragona Ferdinando il Cattolico diede un determinante contributo alla sconfitta dei francesi nella battaglia del Garigliano, con la quale iniziò il dominio degli Spagnoli sull’Italia meridionale. Nel 1507 passò insieme con Niccolò Orsini, conte di Pitigliano e suo cugino, al servizio della Repubblica di Venezia. Combattendo per la Serenissima nel 1508 sconfisse l’armata imperiale di Massimiliano I d’Asburgo. Anche Pordenone fu costretta nel 1508 alla resa incondizionata e la Serenissima l’assegnò in signoria all’Alviano stesso. Bartolomeo d’Alviano prese inoltre Bergamo contro le truppe imperiali, ma morì il 7 ottobre durante l’assedio di Brescia. Fu sepolto con esequie solenni a Venezia nella chiesa di Santo Stefano.

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