Palazzo della Penna a Perugia, scrigno e fortezza a difesa della cultura

Giovedì, 01 Agosto 2013,
Di proprietà della Famiglia degli Arcipreti della Penna, feudatari di Penna, località appartenente alla diocesi di Amelia, il palazzo cinquecentesco denuncia chiaramente la sua duplice identità di struttura militare difensiva e la sua trasformazione a pregevole residenza gentilizia. Il primo documento attestante la casata degli Arcipreti è del 1260 dove si annovera un consigliere della porta di Sant’Angelo. La famiglia vanterà cavalieri dell’ordine di Santo Stefano, membri della magistratura e della mercanzia cittadina, docenti universitari, prefetti, priori e abati. Gli Arcipreti s’imparentarono con illustri famiglie quali gli Orsini, i Montesperelli, i Montevibiano (Vibi). Tra i membri della famiglia spiccarono Ascanio, nominato nel 1664 generale dell’arsenale di Pisa, e Fabrizio della Penna Crispolti noto collezionista di opere d’arte. É con il fervore edilizio e l’assorbimento di frammentate proprietà immobiliari che fu innalzato il palazzo su un’antica area occupata da un anfiteatro romano ancor oggi visibile. A ridosso dell’antica via Regia e ”incollato” all’Arco dei Vibi, il palazzo dialoga con preesistenze mirabili quali San Domenico e Sant’Ercolano e il suo muro a scarpa dovuto all’accidentalità orografica del terreno e l’elegante possente bastione s’impongono come elementi iconografici rappresentativi dell’immagine della residenza. Un tempo intimamente connesso con la tenaglia della rocca paolina farnesiana, oggi il palazzo manifesta, con la sua morfologia spaziale avvolgente desunta dalla volumetria irregolare, una sua riconoscibile autonomia. La stratificazione di epoche storiche distinte, la sua doppia anima militare e gentile, gli affreschi ottocenteschi con scene tratte dal mito di Paride lo elevano a prestigiosa residenza di città. Si deve all’ Arch. Minissi il progetto di trasformazione dell’immobile a sistema museale improntato alla massima flessibilità e reversibilità degli allestimenti, nonché la realizzazione della singolare scala nel cortile centrale. Dal 2002, infatti, il palazzo ospita un ricco patrimonio di opere d’arte, tra cui spiccano la raccolta del maestro Gerardo Dottori e le lavagne del tedesco Joseph Beuys, oltre alla collezione Martinelli che custodisce opere di Pietro da Cortona e Gian Lorenzo Bernini. Bagnato meravigliosamente dalla luce, palazzo della Penna si affaccia a meridione su quell’area di transito, crocevia di strade e percorsi che si lanciano verso la periferia, e sembra come aver rubato quell’energia creativa propria di tali spazi, diventando oggi il Centro di cultura contemporanea, spazio poliedrico e vitale in cui si svolgono esposizioni ed incontri letterari, nonché sede dell’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Sociali del Comune di Perugia.

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