Palazzo Cesi ad Acquasparta, da dimora principesca ad istituzione scientifica

Martedì, 02 Aprile 2013,
 
Primo personaggio di rilievo della famiglia originaria di Cesi, trapiantatasi a Roma, fu Pietro (1422-1477), avvocato concistoriale e senatore capitolino. Nel '500 i Cesi emersero nelle gerarchie giuridiche, militari ed ecclesiastiche consolidando il potere anche grazie ad un'accorta politica matrimoniale stretta con le illustri famiglie degli Orsini, Colonna, Caetani. Presto sorse il desiderio di alzare nella capitale prestigiose residenze per esprimere lo status sociale conquistato. Così fece il Cardinale Paolo Emilio presso San Pietro a Roma, Angelo in via degli Acquasparta, avvalendosi di architetti e pittori quali Carlo Maderno, Longhi, Parmigianino. Ugualmente per le cappelle funerarie nelle autorevoli chiese di S.Maria della Pace, S.Maria Maggiore, del Gesù convocarono maestri come Antonio da Sangallo, Rosso Fiorentino, Simone Mosca. La residenza certamente più elegante è quella di Acquasparta, centro di un feudo ottenuto nel 1540 da Pier Luigi Farnese. Innalzato su volontà del Cardinale Federico Aquitani Cesi, venne eseguita dall'allievo del Vignola Guidetti al quale successe il milanese Bianchi che concluse i lavori nel 1579. Federico il Linceo (1585-1630), fondatore dell'istituto scientifico "Accademia dei Lincei" nel 1603 si trasferì in questo palazzo ducale per fuggire dai "molesti negozi" di Roma, convinto di trovare la quiete adatta all'organizzazione collegiale del lavoro accademico per il suo programma di ricerche scientifiche inaugurato a Roma. Federico amò moltissimo questa terra e la sua dimora che gli permisero, con la contemplazione della natura e l'aiuto del microscopio di Galilei, di condurre importanti studi di zoologia e botanica. La prestigiosa Accademia dei Lincei sorse per la coscienza dell'autonomia della ricerca scientifica avulsa da poteri politici o religiosi, come fenomeno nuovo, alto e distinto. II palazzo fu alzato nell'area occupata da un' antica rocca. Severo è il fronte prospettante la piazza caratterizzato da un grande portale e robusti avancorpi bugnati; all'interno si apre verso il giardino un'elegante loggia rinascimentale mentre nel cortile antistante si trova l'orto botanico. Notevoli le decorazioni delle sale, con la celebrazione pittorica della famiglia attribuita a Lombardelli, trionfi ed allegorie attinte alle vite di Plutarco e alle metamorfosi di Ovidio. Spicca lo stendardo con l'emblema dell'Accademia, ovvero la lince contornata da una corona d'alloro, simbolo della ricerca scientifica e della proverbiale acutezza di vista, chiaro invito a non fermarsi alle apparenze sensibili della realtà. Federico fece inoltre dipingere un'illuminante epigrafe all'ingresso della sala delle riunioni in cui esprime il suo testamento spirituale, l'idea di un rinnovamento culturale basato su profonde convinzioni di ordine etico ed epistemologico. Disabitato per lungo tempo, fu acquistato nel 1964 dall'Università degli Studi di Perugia. _______________________________________________________________________________________ Un posto ideale per l'Accademia come il principe Federico il Linceo evidenzia in una lettera a Galileo Galilei, suo intimo amico e socio: Dopo alcune disgressioni di piccoli viaggi me ne son venuto a trattenermi in Acquasparta, si per sodisfattione di questi miei sudditi, come anco per fuggir alquanto le distrattioni Romane e goder di filosofico e salubre diporto.

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