Sobria eleganza in Palazzo Pianciani a Spoleto

Venerdì, 06 Gennaio 2012,
 
Sin dal Medioevo si hanno documenti che attestano l'esistenza della famiglia Pianciani in Spoleto, originaria del castello di Pianciano. Il forte legame stretto con la corte pontificia permise ai Pianciani di ottenere rilevanti incarichi di natura militare, diplomatica e di magistratura. Uomini d'arme, ambasciatori, senatori, tesorieri e podestà. Tra le figure più alte spiccano Don Celle di Bartolotto, fine '200, podestà a Pisa e Orvieto e capitano del popolo di Perugia; Pietro, che dominò la vita spoletina tra il 1327 e il 1347 con le sue doti di guerriero e politico, gonfaloniere e arbitro assoluto del potere. In epoca più recente invece Luigi, 1810-1890, soldato, esule, oratore, magistrato, statista. Promotore della costituzione liberale, collaboratore di iniziative mazziniane e protagonista nella campagna meridionale del 1860 e nella terza guerra d'indipendenza. Sarà eletto deputato al parlamento italiano, vicepresidente della camera e primo sindaco di Roma capitale. Nell'800 si diceva che Spoleto fosse ragguardevole per quattro cose: il monte (monteluco), il ponte (delle torri), il fonte (mascherone), il conte (Luigi Pianciani). I Pianciani desiderarono manifestare la loro potenza imponendosi sensibilmente sul volto e l'immagine di Spoleto e il palazzo né fu l'emblema. E' del '700 la costruzione del palazzo nobiliare di famiglia che riassunse le proprietà immobiliare dell'isolato in un unico nuovo volume. Sorse su un tessuto che ospitò insediamenti romani e longobardi a testimonianza della stratificazione millenaria della topografia spoletina. Palazzo Pianciani è la dimora nobiliare più rappresentativa del gusto neoclassico spoletino. il palazzo ha subito all'esterno nel tempo modifiche e prospetta con fronti sobri e puliti. La divisione in tre fasce orizzontali finemente incorniciate, il volto unico e piatto, le linee discrete e la delicatezza dell'intonaco lo rendono limpido e quasi timido, per poi invece impressionare con splendidi interni. Gli appartamenti vantano una superba decorazione, spesso a grottesche, e specialmente le sale delle arti, dei paesaggi e dei cammei, sono grandiosi saloni affrescati che esprimono con la forte scala il prestigio e la magnificenza della casata. Recente è il restauro che ha restituito all'antico splendore il palazzo così come il battistero altomedievale, costruito sopra ambienti termali di età romana. Dopo la totale decadenza ed estinzione della grande famiglia spoletina, il palazzo verrà acquistato dalla banca popolare di Spoleto nel 1977. Potere e raffinatezza dell'architettura.

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