“Il Castello di Carbonana: uno dei più autentici di tutta l’Umbria”

Venerdì, 09 Ottobre 2015,
Il castello ha una posizione fortemente strategica e domina la stretta valle dell’Assino in un punto dove il fiume scorrendo un tempo fungeva da forza motrice per le numerose gualchiere e mulini presenti, qualcuno dei quali ancora visibile ai giorni nostri. Situato in posizione dominante lungo l’asse viario che collega Gubbio a Umbertide, il castello di Carbonana viene menzionato per la prima volta nel 1192 in un privilegio con cui Papa Celestino III confermava il possesso al vescovo eugubino. I primi signori del castello furono i Gabrielli di Gubbio, discendenti di quel Conte che, da podestà di Firenze, esiliò Dante Alighieri nel 1302. Nel decimo secolo, un uomo molto influente dell’Ordine dei Templari acquisì il castello, diventando così il primo conte di Carbonana. L’acquisizione del titolo nobiliare nonché del castello si tramanderà, sino al diciassettesimo secolo, di proprietario in proprietario, quando poi il castello rimase disabitato. Nel 1885, nella prima guerra contro l’Abissinia, si distinse un generale d’artiglieria, Gigli, discendente del ramo femminile dei Carbonana. Una volta terminata quella guerra, tornando a casa, Gigli chiese al Re d’Italia di poter riavere la sua proprietà. Aveva cinque figli, di cui uno divenne generale proprio come lui. Ma nessuno di loro intendeva occuparsi di questa tenuta, così il castello passò all’ultimogenito, Ferruccio Gigli, che tentò invano di disfarsene a causa di una grave crisi finanziaria che lo aveva investito. Era il 1961 quando Lee Staub, medico canadese di origini ebraiche, venne a Gubbio per la prima volta e fu accompagnato a vedere quel castello. Ne rimase a tal punto affascinato da decidere su due piedi di acquistarlo: in 48 ore venne sottoscritto l’atto e pagato l’importo.  Ferruccio Gigli aveva espresso il desiderio di divenire monaco laico e questo indusse Staub a lasciargli uno spazio all’interno del castello, dove visse per sette anni in tre stanze lasciate a sua disposizione. É opera dei Porcelli di Carbonana, tra il XVI e il XVII secolo, la decorazione della cappella, l’ampliamento del castello nella sua parte meridionale e la costruzione dell’elegante torre circolare in corrispondenza dell’angolo Sud-Est della cinta muraria. Da allora la struttura, interessata da rimaneggiamenti di minima entità che non ne hanno alterato in alcun modo l’aspetto e le proporzioni, si è mantenuta sostanzialmente intatta, facendo sì che il castello di Carbonana risulti oggi come uno tra i più autentici e meglio conservati dell'Umbria. Il castello è una vera fortezza, con 4 torri, 37 vani, 4 bagni. Una delle torri è andata distrutta. C’è pure una bella cappella ed una stanza a fianco con il confessionale. Nei sotterranei c’è una prigione, mentre risalendo le scale è collocata una finestrella dove venivano tenuti d’occhio i prigionieri. Sono rimasti i segni di un ponte levatoio, mentre dalla torre si gode una vista mozzafiato. Ci sono infine le segrete che però sembra non siano mai state trovate. Il castello di Carbonana, dopo vari passaggi, è ora una proprietà privata nelle mani di due signori canadesi che lo hanno diligentemente ed egregiamente restaurato riportandolo agli antichi splendori.

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