26.08.25 , Ambiente , Carlo Timio
Il libro Allegro bestiale scritto dall’evoluzionista e saggista Telmo Pievani e pubblicato da Aboca Edizioni, affronta il grande tema della biodiversità, mettendo in relazione aspetti giocosi e sipari comici a momenti di divulgazione scientifica non convenzionale, con un tocco artistico.
La pubblicazione, che trae spunto dallo spettacolo ideato da Pievani e Banda Osiris – arricchito da numerosi approfondimenti e illustrazioni di Mauro Sacco ed Elisa Vallarino –, ha la finalità di raccontare la biodiversità con un tono divertente e informativo: si compone di un “bestiario surreale” che include specie reali (es. tardigradi, murene, megattere) e creature immaginarie illustrate con ironia. Il messaggio principale che si intende trasmettere è che una maggiore biodiversità significa ecosistemi più resilienti: ciò comporta che più c’è diversità genetica e più le popolazioni biologiche sono sane e resistenti. Del resto, secondo il Rapporto 2024 sui Rischi Globali del World Economic Forum, entro i prossimi dieci anni le minacce peggiori per la sopravvivenza dell’umanità non saranno soltanto legate alle guerre, alle armi atomiche, agli usi distorti dell’intelligenza artificiale, ma soprattutto “alla perdita della biodiversità e al collasso degli ecosistemi”.
In un contesto in cui il serio si fonda con il faceto, l’autore parla al contempo sia di alcune specie reali e poco note (come la Lucertola blu di Capri, la Mantide nana spinosa di Tolentino, Lino di Katia del Pollino, Lampreda padana…) che di animali e piante di fantasia, presentate con vignette irresistibili (tra questi l’Ahirone, il Capriolet, il Cardellino giallo, L’ontano, il Castiro…). Il testo permette così di conoscere da vicino alcune specie “incredibili” presenti in Italia. Animali e piante che sono dei veri e propri simboli di resilienza e di biodiversità, inseriti in una sorta di irresistibile viaggio alla scoperta del prossimo futuro, una peregrinazione surreale e ironica tra creature reali e immaginarie.
Nel complesso si tratta di un libro ironico e illuminante, adatto a tutte le fasce di età, che combina fascinazione per la natura con urgenza ecologica, dando enfasi a un valore concreto che si espleta da un lato attraverso una maggiore umiltà e responsabilità umana verso la natura, e dall’altro tramite l’abbandono dell’antropocentrismo.
L’obiettivo di Telmo Pievani, docente di Filosofia delle scienze biologiche all’Università degli Studi di Padova e visiting scientist all’American Museum of Natural History di New York, è quello di fornirci uno spunto per prendere coscienza di una situazione non certo ottimale nella quale ci troviamo catapultati, ricordandoci, attraverso una riflessione tra fatalismo e voglia di cambiare, che la vita sa resistere, che la biodiversità può tornare a fiorire e che gli esseri umani hanno il diritto e il dovere di garantire un futuro ai discendenti.
In tutto ciò, le lezioni da imparare dal concetto di biodiversità sono numerose. La prima è l’umiltà. Noi umani dobbiamo tornare al nostro posto e darci meno arie. E dovremmo smetterla di celebrare sempre le solite specie carismatiche delle savane e delle giungle, al mondo ci sono altri innumerevoli modi di esser vivi. Come non ammirare i canti ritmici delle megattere? La bocca sempre aperta della murena che risucchia e tritura in un baleno la preda? Le strategie opportuniste della tenia che si infila in ogni anfratto del nostro corpo, la resistenza dei tardigradi alle radiazioni e alle condizioni più estreme, l’occhio di una libellula, l’eleganza innata del leopardo delle nevi?
Insomma, si può senz’altro affermare che difendere la biodiversità sia senza dubbio un atto di giustizia sia per le future generazioni e che per la nostra stessa sopravvivenza.
RIFLESSO
Registrazione Tribunale di Perugia n.35 del 09/12/2011
ISSN 2611-044X