Mare Nostrum

21.02.21 , Ambiente , Collaboratore Riflesso

 

Mare Nostrum

Inquinamento, pesca sostenibile, riscaldamento globale ed erosione delle coste. Sono alcune sfide al centro dell’Agenda strategica del progetto BlueMed, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e finanziato dall’Unione europea con 3 milioni di euro, nell’ambito del programma Horizon 2020. Risultati del progetto, finalità e priorità dell’agenda saranno presentati e discussi dal 22 al 24 febbraio, nel corso della conferenza finale on line che sarà trasmessa dal digital hub organizzato presso la sede centrale del Cnr a Roma (http://www.bluemed-initiative.eu/bluemed-final-conference/).

Il progetto BlumeMed è durato quattro anni, ha visto la partecipazione di 9 Paesi europei (Francia, Spagna, Portogallo, Malta, Libano, Grecia, Croazia, Slovenia oltre all’Italia) e 11 partner, coinvolgendo però tutti e 22 i Paesi del Mediterraneo appartenenti a tre Continenti diversi.

Tra le priorità individuate, in primo piano la spazzatura marina, la pesca sostenibile e la salvaguardia della biodiversità. Infine, nel corso della conferenza verranno presentati i risultati preliminari del progetto interdisciplinare Snapshot, promosso da BlueMed e coordinato da Mario Sprovieri, dirigente di ricerca Cnr-Ias. Verranno mostrati alcuni effetti del lockdown, connesso alla pandemia, sugli ecosistemi marino-costieri italiani tra cui: la riduzione del 30-50% del rumore sottomarino nell’area della laguna di Venezia, la diminuzione di circa il 30-80% nella quantità di numerosi contaminanti in varie aree del Paese, la netta decrescita (nell’ordine del 30%) del carico di materia organica da terra a mare in diversi siti analizzati.

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